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COMUNICATO STAMPA MUSEO DELLE CIVILTA’

“Chiediamo alle istituzioni, prima fra tutte il Ministero della Cultura, di fare chiarezza sulla gestione dei fondi del Museo delle Civiltà e d’intervenire per tutelare il patrimonio in esso custodito e rimettere al centro del progetto museale il valore del personale altamente qualificato”, è quanto si legge in una nota della Fp Cgil di Roma e Lazio. “Da tempo, come si apprende dal sito istituzionale, – prosegue la nota – si è avviato un processo di progressiva e radicale revisione del Museo delle Civiltà anche attraverso l’oneroso e parziale riallestimento delle sale espositive, l’acquisto di opere d’arte contemporanea e il finanziamento di mostre personali di artisti, rispetto ai quali non sono chiari i criteri di selezione e definizione dei compensi, così come non è chiara la ragione di ricorrere ad esosi contratti con collaboratori esterni che ricoprono figure già presenti sia all’interno dell’organigramma museale, sia nei profili professionali ministeriali, senza l’attivazione preventiva degli interpelli interni previsti dalla norma. Intanto non ci sarebbero risorse per rispondere alle emergenze legate alla sicurezza e alla salubrità dei luoghi di lavoro, più volte segnalate dalle parti sociali.
In tutto questo una parte del patrimonio proprio del Museo, a seguito dell’accorpamento del Museo Preistorico ed Etnografico “Luigi Pigorini”, del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, del Museo dell’Alto Medioevo, del Museo d’Arte orientale “Giuseppe Tucci” e dell’Ex Museo Coloniale, è ancora chiuso nei depositi e non esposto al pubblico.
Già nel 2016 ci dicemmo contrari all’accorpamento e allo spostamento del MNAO da via Merulana. Adesso, considerato che la direzione del Direttore Viliani pare essere quella di trasformare il Museo delle Civiltà in una galleria d’arte contemporanea, stravolgendone lo statuto, la missione e la storia, la preoccupazione e le perplessità sul futuro dell’istituto sono ancora più forti. Il percorso del “Grande progetto”, finanziato nel 2016 dal Ministero, per la valorizzazione delle collezioni legate al Museo stesso sembra essersi arenato e come altri fondi ordinari e straordinari, appare dirottato su scelte diverse da quelle iniziali, a tutto vantaggio della “contemporaneizzazione” delle opere. Per queste ragioni chiediamo l’intervento delle istituzioni affinché si corregga una svolta fallimentare, sia sul piano culturale, che su quello della capacità attrattiva del Museo come evidenziano i dati sugli accessi dei visitatori”, conclude la Fp Cgil di Roma e Lazio.