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Prestazioni aggiuntive, tutti i motivi del no, in dettaglio

Come già da noi preannunciato nel corso della riunione della trattante del trascorso mese di dicembre, la legge di bilancio dell’anno 2025 n.207/2024 all’art. 1 commi 354 e 355 introduce un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali pari al 5% da applicare ai compensi per il lavoro straordinario degli Infermieri dipendenti del Servizio sanitario nazionale.

Tale decisione rafforza la posizione assunta dalla FP CGIL circa la mancata sottoscrizione dell’accordo aziendale sulle prestazioni aggiuntive del personale del Comparto, in particolare sugli aspetti legati al trattamento economico orario.

Come noto, la normativa nazionale sulle prestazioni aggiuntive dispone ovviamente che vanno prima garantiti gli istituti previsti dal contratto nazionale di lavoro: l’eventuale lavoro straordinario, la pronta disponibilità, non avere un debito orario sul saldo complessivo rilevato nel mese precedente.

Il governo nazionale, attraverso la legge di bilancio del 30.12.2023 ha previsto che nel triennio 2024-2026 le prestazioni aggiuntive posso essere incrementate per il personale sanitario del comparto fino ad un massimo di 60 euro all’ora.

Ipotizzando a titolo puramente esemplificativo una remunerazione oraria di 20 euro all’ora per il personale infermieristico e considerando che in termini contrattuali la tariffazione oraria straordinaria viene maggiorata rispettivamente del 15% se effettuata in ordinario, del 30% se effettuata nel festivo ed infine del 50% se effettuata nel notturno/festivo, emerge che, considerando l’imposta sostitutiva al 15 % prevista per le prestazioni aggiuntive a 25 euro /ora proposte dall’Azienda, la non convenienza economica di tali attività rispetto allo straordinario rispettivamente dei seguenti importi :

prestazione aggiuntiva a 25 euro sottratto 15% = euro 21,25 netto

straordinario ordinario euro 21,85 netto

straordinario festivo euro 24,70 netto

straordinario festivo/notturno euro 28,50 netto.

Per tali considerazioni pertanto riteniamo ancor più giusta la posizione da noi assunta in Tavolo Trattante di non firmare un accordo che abbiamo ritenuto insoddisfacente.

Abbiamo prontamente sollecitato l’Amministrazione ad aprire una celere ed inderogabile nuova negoziazione del regolamento aziendale delle prestazioni aggiuntive nella parte economica considerando un incremento degli emolumenti/ora pari a quelli previsti in legge di bilancio 2023.

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