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Comune di Roma, militari invece che concorsi per dirigenti, Cgil Cisl Uil: “no alle scorciatoie, servono nuovi concorsi”

L’Amministrazione capitolina sceglie di integrare le posizioni dirigenziali mancanti attribuendo cinque direzioni strategiche ad ufficiali militari. 

Il Comune di Roma, con Delibera del 19 aprile, ha autorizzato cinque alti ufficiali a ricoprire ruoli dirigenziali, a tempo determinato, legando le motivazioni alle carenze di organico: “dall’ultima ricognizione – si legge nella delibera – risultano in servizio 156 dirigenti, a fronte di una dotazione organica prevista dal nuovo assetto organizzativo di Roma Capitale pari a 230 unità”.

Così i Segretari Generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Roma Capitale-Rieti, Uil Fpl Roma Lazio, Natale Di Cola, Giancarlo Cosentino, Sandro Bernardini: “è una soluzione tampone, una scorciatoia che non affronta seriamente e in modo organico la questione della cronica carenza di personale, anche dirigenziale, di Roma Capitale”.  

“La via principale d’accesso al lavoro pubblico – proseguono –  sono e restano i concorsi: alla procedura di mobilità da portare a termine, si aggiunge con sempre più urgenza la necessità che i previsti bandi di concorso vengano pubblicati per dare immediata esecutività a quanto previsto nel piano assunzionale. Aggiungiamo che gli alti ufficiali, provenienti dal comparto sicurezza, avranno sicuramente competenze e titoli, ma non riteniamo siano le figure più adeguate a dare un vero impulso all’azione amministrativa di cui questo Ente ha un disperato bisogno, in ragione delle tante criticità organizzative e operative della macchina capitolina. Settori delicati come quelli assegnati hanno bisogno di alte professionalità che sappiano ridisegnare l’organizzazione, ottimizzare le risorse umane e strumentali, programmare adeguati servizi ai cittadini, affrontando da vicino le problematiche strutturali e quelle dovute alla carenza di personale di ogni profilo Dirigenziale.
Per numero e modalità, è a nostro avviso una soluzione inadeguata e insufficiente. L’urgenza non è solo per cinque dipartimenti strategici, e non sono cinque nuove figure, per altro a tempo determinato, a porre le premesse per un vero potenziamento della dirigenza. È necessario un cambio di marcia, la politica dia seguito agli impegni e affronti in modo organico la questione, altrimenti l’amministrazione si avvierà verso la paralisi. Non staremo a guardare: ci aspettiamo che il Comune apra subito il confronto per introdurre professionalità adeguate, per numero e capacità, all’interno di Roma Capitale, avviando nuovi concorsi e studiando insieme soluzioni che contemplino anche la valorizzazione del personale già in servizio, che può aggiungere anche la conoscenza di una macchina amministrativa qual’è Roma Capitale”, concludono.