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Demolizione ex RTS: ancora una lesione. Fp Cgil: “Si continua a sottovalutare una situazione gravissima. L’edificio attiguo deve essere subito sgomberato”

Dopo l’incidente di due giorni fa, oggi ancora un grave danno al palazzo di via Ippolito Nievo per i lavori di demolizione all’edificio attiguo, l’ex RTS di via Parboni. Dopo lo sfondamento del muro al settimo piano, stavolta una lesione, sempre negli uffici INVALSI, nella stanza della direttrice, al sesto piano.

“I lavori stanno procedendo dall’alto verso il basso – dichiara la Fp Cgil Roma e Lazio – e ogni giorno si verificano danni e forti scosse continue all’immobile di via Nievo. Dove, ricordiamo, sono ospitati molti uffici pubblici del MEF, dell’ANVUR (agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca) e dell’INVALSI. Tremori, calcinacci, polveri irrespirabili”.

“Nonostante le nostre denunce, le proteste dei lavoratori e dei residenti, anche dopo l’incidente del 3 luglio si è continuato a consentire l’accesso al palazzo di via Nievo ai lavoratori, motivando la mancata interdizione con la regolarità dei controlli effettuati da Vigili del Fuoco e responsabili della sicurezza. Eppure, le rassicurazioni non proteggono e gli incidenti si susseguono: le mura del palazzo dove operano quotidianamente oltre cento lavoratori sono state sfondate due volte in tre giorni. Si sta sottostimando una situazione di emergenza e di grave rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, che devono esser emessi immediatamente in condizione di sospendere la prestazione lavorativa presso l’edificio fino al termine dei lavori di demolizione”, prosegue il sindacato.

“Stiamo attivando ogni azione possibile a tutela dei lavoratori, presso tutte le autorità competenti, perché si intervenga immediatamente. Uno scandalo che accade in una zona centrale e popolata della città. Una grave sottovalutazione dei rischi. L’accesso al palazzo deve essere interdetto e l’intera zona deve essere messa in sicurezza, prima che accada un incidente davvero grave e vengano coinvolte persone”, conclude la Fp Cgil.