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Buoni pasto elettronici: non cambiano le condizioni rispetto ai cartacei

L’adozione da parte dell’Ente dei buoni pasto elettronici sta causando non pochi problemi a chi usufruisce delle buvette aziendali: i punti vendita, infatti, non prevedono più il resto in caso di spesa inferiore ai 7,00 Euro.

Per dissipare ogni dubbio abbiamo fatto un accesso agli atti che ci ha permesso di visionare le condizioni contenute nei capitolati speciali e relativi contratti (uno per ogni buvette) e che contengono le regole secondo le quali è stata assegnata la gestione delle due buvette aziendali.

A seguito di ciò, insieme a Cisl e Uil, abbiamo inviato una lettera all’Amministrazione per denunciare la paradossale situazione che si è venuta a creare peraltro, come detto,  non prevista nei capitolati e il rispetto delle regole che hanno permesso all’attuale gestore di operare nei due punti ristoro della Città Metropolita di Roma Capitale.

Secondo quanto riporta l’art. 11 presente nei due capitolati speciali, infatti, il frazionamento del buono pasto deve essere praticato e quindi il gestore deve prevedere ci sia il resto, nel caso la spesa sia inferiore al valore nominale del buono e questo deve accadere -recita il capitolato “indipendentemente dalle forme di pagamento che l’Amministrazione decide di adottare.”

Il mancato adempimento delle condizioni contrattuali prevede sanzioni che contemplano pene pecuniarie fino alla risoluzione dei contratti.

Ci aspettiamo che l’Ente rispetti le procedure.

 

pdfLettera di richiesta inviata all’Ente per rispetto adempimenti buvette