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Appalto utenze non domestiche: piccolo resoconto per chi – in AMA e a Roma Capitale – ha fatto orecchie da mercante

Di seguito alcuni degli avvertimenti (quelli messi nero su bianco, perché ai tavoli la cosa è stata ribadita in ogni sede, anche istituzionale) dati sia unitariamente che dalla sola Cgil all’azienda e al Comune sui malfunzionamenti nella pianificazione e nella gestione dell’appalto per la raccolta differenziata delle Utenze Non Domestiche. Tutti rigorosamente ignorati. Perché la Giunta ed il management non hanno voluto considerare le nostre denunce? Una domanda che ci poniamo da un anno, da molto prima che “Le Iene” dessero all’appalto notorietà nazionale.

– 5 dicembre 2018
Da un articolo de “Il Messaggero”: “L’azienda non ha saputo gestire in modo ottimale il passaggio [di gestione ndr.], vanificando una parte degli effetti positivi di questi appalti. I lavoratori segnalano che troppo spesso è Ama a dover coprire la mancata raccolta delle ditte esterne”. (clicca per leggerlo integralmente)

– 22 marzo 2019
Il grande assente di questa vicenda è Ama, che non solo non ha convocato le aziende e i sindacati come da noi richiesto, ma che sembra non avere alcun governo dell’appalto. I lavoratori sono stretti tra l’incudine e il martello, le informazioni che le due parti danno sono contraddittorie. Senza un chiarimento celere e garanzie su livelli occupazionali e salario, sarà sciopero”. (clicca per leggere il cumunicato uscito dopo l’incontro in Prefettura)

E ancora: “Riteniamo urgente un incontro alla presenza tanto di AMA quanto delle aziende dell’ATI, per verificare la veridicità delle loro rimostranze – a tal fine alleghiamo il verbale stilato ieri in Prefettura – e il reale stato dell’offerta dei servizi. Rappresentando anche i lavoratori di AMA ci risulta che parte del servizio sia ancora coperto da AMA stessa e, trattandosi di un servizio pubblico essenziale, riteniamo urgente una triangolazione tra i dati dell’ATI e quelli della partecipata capitolina”. (clicca per leggere la lettera unitaria inviata a Roma Capitale e ad Ama dopo l’incontro in prefettura)

– 4 aprile 2019
Da un articolo di RomaToday: “Né Roma Capitale né AMA hanno voluto affrontare per tempo la situazione e provare a governare un appalto partito male e finito peggio”. (clicca per leggere l’articolo integrale)

– 11 aprile 2019
“L’appalto avrebbe dovuto aumentare i livelli di raccolta differenziata e potenziare la forza lavoro, ma si è rivelato un flop”.

E ancora: “i lavoratori sono a rischio e AMA, i cui dipendenti sono in stato agitazione per le tantissime incognite che ancora gravano sul futuro della partecipata e rendono difficile l’ordinaria gestione dei servizi peggiorando le condizioni di lavoro, non affronta i problemi. [L’appalto Und Ndr.] È una delle tante criticità ormai insostenibili per un’azienda pubblica ancora senza vertici e in enormi difficoltà. Domani i lavoratori delle aziende in appalto sciopereranno e saranno in presidio al Campidoglio dalle 9 alle 13”. “In questi mesi è stato impossibile avere un tavolo per provare a uscire da questa impasse e i lavoratori sono stati al centro di uno scaricabarile colpevole. Non c’è più tempo ed è intollerabile che di fronte ai disservizi e ai licenziamenti nessuno prenda in mano la situazione”. (leggi il comunicato integrale)

– 30 maggio 2019
un servizio dato in appalto e che ha registrato i problemi di copertura ed efficienza di cui abbiamo discusso in più occasioni. In diversi casi registriamo richieste in tal senso [in merito alla raccolta effettuata dai lavoratori di AMA ndr.] fatte dai preposti ma non tracciate nei documenti ufficiali o nel sistema informatico”. (leggi la lettera unitaria)

– 12 giugno 2019
Dal documento consegnato alla Sindaca Raggi e al nuovo Cda di AMA: “in altri casi come l’appalto per la raccolta differenziata per le Utenze Non Domestiche hanno una ricaduta tanto sul decoro della città quanto sul lavoro di Ama. Le note vicende dell’appalto Und, che hanno portato a una lunga vertenza mai definitivamente chiusa, portano a un doppio paradosso: i lavoratori in appalto vivono nella precarietà e subiscono condizioni di lavoro indecorose; Ama continua a coprire un servizio in appalto che, nonostante gli sforzi dei lavoratori delle società esterne, non viene erogato in modo puntuale in quanto non pianificato in modo adeguato”. (il documento integrale)

– 5 agosto 2019
Non si ferma il declino dell’appalto delle Utenze Non Domestiche di AMA Spa, affidato ad alcune società private (AVR Spa, Sarim srl, Roma Multiservizi Spa, Sea srl e Isam srl). Dai primi mesi dell’anno le difficoltà: il ritardo nel pagamento degli stipendi e i primi licenziamenti, il mancato rispetto del contratto, lo spostamento di personale da attività di igiene urbana a commesse scolastiche. Una serie di inadeguatezze gestionali e di ricadute sul personale che hanno causato disservizi ancor prima che si arrivasse all’emergenza di poche settimane fa”.

E ancora: “un appalto gestito male dall’inizio, che non si riesce a risolvere. Finora è mancato un governo, è necessario che Amministrazione e Ama intervengano, richiamando le aziende agli obblighi contrattuali e impedendo alle società una libertà di esercizio che non fa che ricadere direttamente sui livelli occupazionali, sulle condizioni di lavoro e sulla tenuta del servizio”. (leggi il comunicato unitario integrale)