Gli ultimi tre anni per i lavoratori di AMA sono stati particolarmente difficili. Ama ha avuto 6 cambi al vertice, non ha bilanci dal 2017, a causa della mancanza di mezzi le condizioni di lavoro sono in caduta libera, come in caduta libera sono le percentuali di trattamento. Tutto il 2019 è stato poi influenzato dal disastro del Sap, il nuovo sistema operativo che, introdotto in fretta e senza sperimentazione, ha pesato sulle buste paga: ancora oggi non sono stati applicati istituti contrattuali, mentre altri vengono applicati in modo arbitrario.
In questo contesto ha stupito la paralisi delle relazioni industriali perseguita negli ultimi mesi dalla nuova gestione di Stefano Zaghis. Sono ricominciati i trasferimenti in barba al contratto, si è fermato il tavolo sulla mobilità trasparente – in assoluto la parte migliore delle relazioni industriali del 2019 in azienda – e non è stato possibile affrontare alcuna discussione costruttiva.
Non hanno aiutato le ultime dichiarazioni dell’amministratore unico su inidonei e festività, dichiarazioni scomposte e inopportune.
Dopo due incontri particolarmente tesi, ieri abbiamo ottenuto un apposito tavolo convocato per il 10 febbraio, per introdurre regole nella gestione del personale e sciogliere i nodi principali: turno ciclico, ex art. 10, maggior produttività, reperibilità, straordinari (chi ha deciso che in caso di recupero non vengono pagati nemmeno i differenziali come previsto dal contratto?); tempi e regole per la concessione delle ferie, dei cambi turno etc..
L’azienda non ha nessuna attenzione al benessere organizzativo ed è evidente che o si inverte la rotta o tutte queste questioni porteranno ad un’esplosione della vertenzialità, che non serve a nessuno ma che porteremo avanti per restituire ai lavoratori il maltolto. Una vertenzialità che non serve soprattutto ad AMA.
Oggi il coordinamento delle Rsu, che riunisce i referenti di tutte le liste, ha fatto un importante passo in avanti nel segno dell’unità. Un documento (clicca per scaricarlo), sottoscritto da un’ampia maggioranza (referenti di Cgil, Cisl, Fiadel, Usb e Cobas), ha chiesto di aprire con urgenza e nell’ordine in elenco i seguenti tavoli di confronto per:
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– superare la grave situazione di penalizzazione dei lavoratori baricentrati, che crea intollerabili differenziazioni, esacerbando il clima nei luoghi di lavoro e deprimendo i lavoratori;
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– ristabilire regole e procedure al fine di garantire parità di trattamento dei lavoratori all’interno delle unità produttive e uniformità in tutta l’azienda;
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– ripristinare il rispetto delle norme contrattuali a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori:
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– affrontare la problematica del trattamento dati.
Già dal tavolo di lunedì prossimo ci spenderemo affinché l’azienda apra un tavolo che in tempi celeri aggredisca il problema del lavoro baricentrato domenicale – questione non più rinviabile visti anche gli ultimi sviluppi legati al funzionamento del Sap e le ulteriori penalizzazioni per chi opera con baricentro domenicale – per poi affrontarli tutti.