Nonostante la diffida inviata a gennaio dalle Segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, la Regione Lazio non ha ancora pubblicato la graduatoria definitiva delle Progressioni economiche orizzontali, previste dal CCDI 2019-2021, per quanto le procedure selettive, incluse le prove di recupero, si siano chiuse a dicembre.
“Se la questione si legasse ad una interpretazione restrittiva e unilaterale di una circolare del Ministero dell’Economia e Finanze – dichiarano Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, Segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – con la quale si ritiene, impropriamente, di entrare nel merito di quanto la contrattazione tra le parti ha deciso nel rispetto degli stanziamenti previsti dai fondi contrattuali e senza incidere sul bilancio regionale, chiedendo di limitare al solo 50% le posizioni degli aventi diritto, reagiremo con determinazione utilizzando anche la via legale.
Un’imposizione in pieno contrasto con il Contratto nazionale, nonché con la normativa di riferimento, che non definisce alcun limite, sul cui stralcio sia le categorie sindacali, sia le amministrazioni interessate sono intervenute. Gli emendamenti alla legge di stabilità in tal senso non sono stati inseriti nel testo definitivo, e la questione resta aperta”.
“È pur vero – proseguono i Segretari generali – che, se si dovesse trovare soluzione definitiva, tutti i lavoratori vedrebbero riconosciuto appieno salario e diritti. Tuttavia, l’eventuale contestazione del MEF non può essere un alibi per il mancato rispetto degli accordi. Attendere vorrebbe dire confermare il principio – inaccettabile – che un’interpretazione amministrativa possa superare le scelte pattizie tra enti e rappresentanze dei lavoratori.
“Prosegue l’impegno delle categorie – concludono Cgil Cisl e Uil – a trovare quanto prima, in sede nazionale, una soluzione condivisa, che superi definitivamente il problema. Ma è necessario che il Presidente Zingaretti, Segretario del partito che forma la maggioranza del Governo del Paese, si assuma la responsabilità diretta della questione, attivando tutte le strade utili per risolvere definitivamente un problema esteso a tante amministrazioni, dalla sanità agli enti locali, in tutta Italia. E che intervenga fattivamente indicando da subito, per i lavoratori dell’ente che governa, il pieno rispetto di quanto previsto dai contratti sottoscritti. Siamo pronti allo stato di agitazione per le lavoratrici e i lavoratori della Regione Lazio, oltre che ad azioni legali per tutti quei lavoratori che hanno superato regolarmente le selezioni”.