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Radio Globo e le offese agli infermieri, Fp Cgil: “Si rispetti il lavoro, sempre, e si tengano in considerazione gli effetti distorsivi che si producono sui cittadini”

 Anche la Fp Cgil di Roma e Lazio interviene sul caso delle gravi e offensive affermazioni fatte dai conduttori di “The Morning Show”, su Radio Globo, sul lavoro degli infermieri, che ha sollevato più di una voce a difesa della professione e sulle quali la direzione della radio è intervenuta prendendo le distanze da quanto accaduto.

“Oltre a intervenire a difesa di una professione fondamentale per il funzionamento dei servizi pubblici alla salute (e non è necessario spiegare, perché sono nozioni facilmente reperibili, quali ne siano i percorsi formativi e le mansioni), vogliamo ribadire – dichiara il sindacato Cgil del lavoro pubblico – quanto, specie in una Regione che ha pagato anni di disinvestimento e mancate assunzioni nel sistema sanitario, sia delicato parlare di sanità e sia necessario assumersi, anche in contesti dissacranti e leggeri, la responsabilità di quanto si afferma.
“Gli infermieri lavorano per tutti, tutti i giorni: spesso sono precari, sono pochi e di conseguenza forzati a turni faticosi, i primi ad essere aggrediti fisicamente, come i medici, come ogni operatore pubblico, dalle strade ai front office degli uffici, da chi scarica l’esasperazione per quanto non funziona, come se ne fossero loro i diretti responsabili. Il lavoro va rispettato, sempre”.

“In un momento in cui l’attenzione mediatica sul servizio sanitario è elevata, e le disposizioni di istituzioni e aziende sanitarie riorganizzano i servizi per gestire la diffusione e il controllo del Coronavirus, ai lavoratori si chiede il dovuto impegno per garantire la migliore assistenza possibile. Ed emerge in modo evidente la necessità di assumere nuovo personale e rinforzare il sistema sanitario pubblico. Gettare benzina sul fuoco della sfiducia non aiuta, né nella normalità né nella gestione di specificità come questa. Fa male agli stessi cittadini, genera disagio e confusione, che si può tradurre in una pericolosa distorsione, disincentivando comportamenti corretti e adeguati nell’accesso al servizio pubblico. Non bastano le scuse, che sono comunque dovute, chiediamo responsabilità”, conclude la Fp Cgil.