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Sanità Lazio, Fp Cgil: “bene i tamponi rapidi, si parta da tutto il personale sanitario e socio sanitario. La Regione vigili su adeguamento delle Aziende alle linee guida dell’ISS”

 “Con l’arrivo del test rapido messo a punto in collaborazione tra INMI Spallanzani e Policlinico Torvergata, si avrà a disposizione uno strumento strategico che consentirà di programmare la diagnosi su larga scala, a partire, come necessario, dal personale sanitario e socio sanitario, in primis chi ha contatto con pazienti positivi o operi in ambienti Covid-19, superando gli attuali vincoli dei tamponi”, così la FP Cgil di Roma e Lazio.

“Nell’aggiornamento delle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, è evidente la responsabilità dei datori di lavoro nell’attuazione e verifica di quanto disposto, a partire dalla distribuzione e corretto utilizzo dei DPI e delle procedure di trattamento, e sia quindi in capo alle Aziende sanitarie il dovere di realizzare interventi tarati sulle singole realtà, a seconda delle specificità della struttura, in modo da tutelare al massimo i lavoratori e le lavoratrici ed impedire la diffusione del contagio”, prosegue il sindacato.

“La mappatura dei casi attraverso i tamponi è ovviamente un aspetto essenziale per impedire contagi incontrollati e rilevare l’andamento dell’epidemia tra la popolazione tutta, ma la vera prevenzione sono le tutele: gestione dei DPI, organizzazione del lavoro, sanificazione degli ambienti, corrette procedure di trattamento e utilizzo dei dispositivi, informazione e formazione ai lavoratori”.

“Lo abbiamo detto e ribadito anche oggi nel corso della videoconferenza con la Regione: è fondamentale che tutte le aziende sanitarie, pubbliche e private, adeguino immediatamente i DVR (Documento Valutazione Rischi) alle nuove indicazioni dell’ISS. La nostra azione, attraverso delegati e RLS, è costante, così come costantemente chiediamo il rispetto del protocollo nazionale sottoscritto con il Ministero della Salute. Centrale è il ruolo di controllo e vigilanza da parte della Regione su quanto accade nelle singole aziende. Chiediamo pertanto che la stessa Regione attivi modalità di verifica continue e garantisca la corretta e costante informazione alle rappresentanze dei lavoratori: collaborazione e confronto sono essenziali, per la sicurezza di tutti”, conclude la Fp Cgil.

Il rapporto ISS 2/2020 aggiornato al 28 marzo