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#IoRifletto, giovedì 16 aprile il primo incontro in video conferenza sui temi di genere al tempo del #Coronavirus

In queste settimane, le relazioni e le dinamiche familiari sono stressate da più fattori, dall’isolamento domestico alla perdita del lavoro, immediata o di prospettiva.

La “casa” non è sempre il luogo di difesa, equilibrio,  accoglienza. Per molte donne, la casa è o può diventare luogo di minaccia; per molti uomini, la modifica dello spazio di vita e il cambio di “scenario” forzato tra spazio pubblico e privato, così come la perdita del lavoro, sono elementi destabilizzanti che aggiungono stress a stress.

Le limitazioni alla libertà personale e le conseguenze socio-economiche della pandemia aggravano le disparità sociali complessive. In un mondo dove le disparità pregresse, lavorative, produttive, di condizioni di vita, si fondano e si legano su altrettanti squilibri di genere, la situazione attuale conferma o costringe a rovesciare gli stereotipi, aggrava le disparità e ha conseguenze dirette sulle proprie dinamiche relazionali. Cambiano i rapporti di potere nelle relazioni: terreno fertile per l’inasprirsi di conflitti e casi di violenza su donne e minori.

La Fp Cgil di Roma e Lazio realizza e promuove un ciclo di incontri online con formatrici e formatori, per fornire spunti di riflessione e discussioni collettive, alle donne e agli uomini che vorranno approfondire i temi di genere nell’attualità. Leggere l’oggi per cogliere comunque un’opportunità: solo la consapevolezza dissemina nuovi elementi culturali per andare alla radice del problema, nel pubblico come nel privato, contrastando la violenza di genere in modo strutturale, sistematico e non solo “emergenziale”.  

Il primo incontro con Lorenzo Gasparrini giovedì 16 aprile alle 17.00.

Qui il link per collegarsi:

https://meet.jit.si/FPCGILROMALAZIO-IORIFLETTO

La discussione verterà su questi temi:

– Stare a casa come luogo di vita forzato costringe a ripensare le relazioni perché una condizione esterna ha cambiato i rapporti di potere all’interno delle mura domestiche. Cambia il rapporto tra spazio pubblico e spazio privato perché uno dei due è sostanzialmente precluso, ed è quello tradizionalmente maschile. Quella dimensione è vietata, è sospesa da un tempo che non è quello del riposo, delle ferie, ma dell’attesa – un tempo molto più stressante.

– All’interno della casa sono inevitabili dei conflitti di potere: chi “comanda”, e perché? E su cosa comanda? Il fatto che muoiano più uomini che donne per il Covid19, il fatto che siano più loro a “uscire” in questi giorni, a fare la spesa e per altro, la dice lunga su di chi era quello spazio ora vietato. Quando si tratta di ripensare la propria vita in uno spazio non proprio, gli uomini sono pronti? Lo hanno mai fatto?

– Aggiungiamoci altre fonti di stress: la perdita del lavoro o la cassa integrazione ancora incerta e non erogata; la vita compressa in uno spazio non proprio, non conosciuto bene e da dividere con altri più abituati alla vita casalinga. Quello che viene più sottoposto a destabilizzazione è il mondo maschile: nuove gerarchie, nuove priorità, nuove autorità che non si è abituati a gestire. Il risultato è lo stress e la sua conseguenza, il conflitto.

– il 1522 (numero nazionale per i centri antiviolenza) è ancora attivo e lavora come “bene primario” perché con l’aumento delle ore trascorse in casa aumentano i casi di violenza domestica. Non a caso molti psicologi/ghe si sono messi e messe a disposizione gratuitamente per offrire le loro competenze in questo periodo. Nel frattempo si dovrebbe cercare di sfruttare questa “occasione” per rendersi più conto di ciò che sono gli equilibri di potere nella nostra vita quotidiana, tra domesticità e vita pubblica, e capire meglio da quali elementi “dipende” la nostra identità, la nostra stabilità nel ruolo che ci siamo scelti.