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Coronavirus, all’Umberto I bonus assegnati solo a una parte del personale, nessuna informazione sui 100 euro del Cura italia

Cgil Cisl Uil: “Inaccettabile in un ospedale hub-Covid in cui tutti rischiano la propria incolumità”

Nessun confronto con i rappresentanti dei lavoratori e bonus assegnato solo ad alcuni. Al Policlinico Umberto I, le organizzazioni sindacali aziendali di Cgil Cisl e Uil tornano ad alzare la voce per chiedere alla direzione di applicare l’accordo regionale dell’11 aprile sul riconoscimento economico per gli operatori sanitari impegnati nella battaglia al coronavirus.

“Ancora una volta dobbiamo lamentare la totale assenza di corrette relazioni sindacali all’interno del Policlinico. Ma soprattutto dobbiamo stigmatizzare il comportamento dell’azienda che, in modo unilaterale, ha comunicato alla Regione Lazio l’elenco dei beneficiari, lasciando centinaia di operatori senza alcun riconoscimento”, scrivono in una nota Alfonso Guerriero (Fp Cgil), Andreina Petruccioli (Cisl Fp), Roberto Curti (Uil Fpl) e Francesco Frabetti (coordinatore della Rsu dell’Umberto I).

“Tutto ciò è inaccettabile soprattutto perché l’Aou Policlinico Umberto I è stata convertita in ospedale hub Covid 5 e tutte le lavoratrici ed i lavoratori hanno rischiato la propria incolumità oltre a quella dei loro cari. Di certo il riconoscimento economico non può ripagare gli sforzi sostenuti, ma non applicare un accordo sindacale per tutti i lavoratori per i quale è previsto è uno schiaffo in faccia a chi si è sacrificato ben oltre il proprio dovere per la salute dell’intera comunità”. I sindacati incalzano l’azienda anche per sapere “in relazione all’art. 63 D.L. 18/2020 Cura Italia, ossia i 100 euro a favore delle lavoratrici ed ai lavoratori, se l’Azienda abbia ottemperato a tale riconoscimento e in quale forma”.

“Chiediamo che l’azienda ci convochi subito per ridefinire e rideterminare gli ambiti e il numero degli operatori destinatari del bonus”, concludono Cgil Cisl Uil e la Rsu. “È inaccettabile continuare con la retorica quotidiana degli eroi se poi la burocrazia aziendale derubrica troppe attività a rischio basso, non riconoscendo a tutti l’impegno senza condizioni e senza risparmio dei lavoratori dell’Umberto I. Anche la regione deve intervenire. O siamo pronti a tutte le iniziative necessarie a tutela di tutti i lavoratori”.