Dopo i provvedimenti presi in marzo riguardo la riconversione dei servizi scolastici per bambini con disabilità il sistema scuola, ma anche diversi municipi, ha reagito con lentezza alle inedite sollecitazioni che provenivano dal legislatore nazionale.
Va detto che non si tratta di un obiettivo semplice, né di processi decisionali lineari, e ciò rende in parte comprensibili i ritardi e il carattere estemporaneo degli stessi servizi alternativi che si sono attivati.
Nei giorni scorsi l’Asal (Associazione scuole autonome del Lazio) del XVI distretto (VI Municipio) aveva rigettato in toto l’ipotesi di riconversione dei Servizi di assistenza scolastica, adducendo giustificazioni vaghe e arbitrarie.
É da troppi anni che la scuola subisce un’involuzione organizzativa che accentra e impoverisce le occasioni di confronto tra dirigenti, personale docente e famiglie; la riconversione dei servizi socio-educativi nelle scuole richiede uno sforzo comune da parte di tutti i soggetti interessati, che devono necessariamente cedere parte della propria autosufficienza in nome del bene superiore dei minori.
Per tutti questi motivi, insieme a Cisl FP e Uil Fpl nonché a due delle più rappresentative associazioni per i diritti delle persone con disabilità, FISH e FAND, abbiamo scritto al Prefetto di Roma per segnalare quella che consideriamo una vera e propria interruzione di pubblico servizio, e per aprire un tavolo di lavoro che permetta il riavvio di servizi indispensabili per il benessere dei bambini più fragili, anche in vista dell’apertura dei centri estivi, in VI Municipio come in tutti gli altri in cui la riconversone si è arenata.