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CCI firmato il 30/12/19: Ancora difficoltà in CMRoma per lavoratrici e lavoratori

Insieme alla Uil e al Coordinamento della RSU, dopo un volantino nel quale spiegavamo la situazione generale, abbiamo inviato una lettera alla Sindaca, Virginia Raggi, e alla Vice Sindaca Teresa Maria Zotta, con la quale chiediamo un incontro per attivare un confronto e rappresentare la grave situazione che si sta determinando con la Segretaria/Direttore Generale, la quale procede nell’attuare le politiche del personale, senza seguire l’indirizzo politico assegnato dalla Sindaca con Decreto nr. 164 del 27/12/2019 – avente per oggetto “Autorizzazione sottoscrizione definitiva della Pre-intesa sottoscritta in data 26 novembre 2019 – contratto collettivo integrativo 2019-2021 del personale non dirigente.”, definizione quanto mai anomala, visto che la pre-intesa sottoscritta dall’Amministrazione il 26 novembre 2019 è arrivata al tavolo della firma il 30/12/2019, modificata in modo arbitrario e senza avere possibilità di replica.

Con responsabilità e un pugno allo stomaco, decidemmo di firmare il contratto, solo in quel modo potevamo assicurare stabilità economica a colleghe e colleghi, per l’erogazione del salario accessorio, con le nuove direttive date del CCNL del 21/5/2018.

Rivendichiamo il lavoro fatto in questo ultimo anno sul CCI, sul Regolamento delle PO, sulla programmazione delle PEO e sul sistema di valutazione, tutti atti rimessi in discussione dalla Segretaria/Direttore Generale in questi mesi, senza neppure provare ad attivarli per la verifica dei meccanismi che avrebbero generato e ricorrere ad eventuali provvedimenti correttivi laddove, semmai, ce ne fosse stato bisogno.

CHIARIMENTI E NOTE TECNICHE

La possibile decurtazione del salario accessorio

Siamo in assenza di bilancio ma, nonostante questo, l’Amministrazione ha formulato un’ipotesi di fondo decurtando una parte consistente di risorse stabili (con le quali abbiamo assicurato negli anni il salario accessorio a tutte e tutti), sostituendole con risorse variabili. La caratteristica delle risorse variabili risiede nel fatto che potranno essere assicurate solo ed esclusivamente se il bilancio è sufficientemente capiente da poterle mettere a disposizione. In altre parole, per quest’anno sono assicurate ma non è detto che per gli anni futuri quelle risorse saranno disponibili. Il taglio al nostro fondo non ha altra ragione di essere fatta se non quella legata ad un modo differente di interpretare la normativa (qualcuno, addirittura, potrebbe definirla filosofia legata ad una scuola di pensiero).

La composizione del fondo (parte fissa e variabile) avviene di concerto tra la direzione del Trattamento Economico – che quantifica le risorse, la Ragioneria – che determina la capienza in bilancio e la Direzione del Dipartimento I – che, raccolti tutti i dati, emana la determina di formazione del fondo, che andrà in discussione, con le OO.SS. firmatarie di contratto, nelle Delegazioni Trattanti per la ripartizione delle risorse. Tutto viene poi certificato dai Revisori dei conti che sanciscono la validità dell’intera operazione economica.

Ci chiediamo come mai il 30 dicembre un organo terzo (Revisori dei conti) abbia validato l’operazione e già dai primi giorni del 2020 – quando chiedevamo ai vertici amministrativi incontri, sia per le vie brevi che con lettere, l’apertura del tavolo di contrattazione per determinare il fondo per l’anno 2020, si parlava di modifiche e per poterle determinare davvero non abbiamo idea di cosa possa essere accaduto nella notte di capo d’anno tra il 2019 e il 2020, così grave da dover decidere un possibile taglio di 1 milione e 600 mila Euro a scapito di lavoratrici e lavoratori.

PEO

Le Progressioni Economiche Orizzontali sono previste dal CCI 30/12/19, in due tranche: ottobre 2019 e gennaio 2020. Nel 2019, il MEF con propria circolare, formulò una sua interpretazione al CCNL 21/5/2018 sul tema, nella quale sosteneva che l’istituto non va applicato a tutto il personale in forza agli Enti; ora la Segretaria/Direttore Generale, vorrebbe applicare quel principio nonostante gli accordi sottoscritti dicano tutt’altro.

Posizioni Organizzative

Il CCNL del 2018 ha regolamentato l’istituto delle PO in modo tale da poter garantire a chi avesse voluto accedere alle graduatorie, possibilità di crescita attraverso la responsabilità di firma verso l’esterno. Il CCNL prevedeva venisse fatta una riorganizzazione dell’Ente, una conseguente razionalizzazione delle figure di Posizione Organizzativa necessarie e la valorizzazione della figura del funzionario non in Posizione Organizzativa. Nel testo di regolamento, concepito dal lavoro svolto da Cgil, Cisl, Uil e la RSU circa un anno fa, peraltro approvato in una regolare procedura di delegazione trattante, fissammo punti ben precisi che garantissero le future PO dal punto di vista delle mansioni da svolgere, viste le responsabilità maggiori, da graduare secondo importi e mansioni. Nell’attuale ipotesi di regolamento che la Segretaria/Direttore Generale vorrebbe attivare, tutto questo è sparito, creando a nostro avviso, carenze, in tema di limiti di responsabilità, per quanto le future PO, saranno chiamate a dover gestire.

Sistema di valutazione

Il decreto 74/2015 che ha modificato il 165/2001 ha introdotto, ai fini della valutazione per l’assegnazione del salario accessorio, il sistema della performance, un meccanismo che intreccia responsabilità dirigenziali e mansioni svolte da lavoratrici e lavoratori e il conseguente raggiungimento degli obiettivi. Il CCNL nel recepire quelle indicazioni, parte dal principio della riorganizzazione degli Enti: ridistribuire competenze a tutti i livelli in modo da creare quei presupposti per i quali applicare il sistema della performance. Tutto questo non è avvenuto ma il sistema di valutazione per il personale non dirigente potrebbe subire uno stravolgimento, azione che rimarrebbe zoppa, sicuramente penalizzante per il comparto, visto che per la dirigenza non ci sembra siano nell’aria cambiamenti.