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RSA, l’ordine del giorno approvato dall’Assemblea Generale Fp Cgil Roma Lazio

Il 12 giugno l’Assemblea generale della Fp Cgil di Roma e Lazio ha approvato il seguente ODG sulle RSA. 

Dopo il rinnovo del contratto di sanità privata, dal 13 luglio inizierà il percorso di rinnovo del contratto nazionale per RSA e centri riabilitazione, fermo da 8 anni. 

“Il nostro obbiettivo a breve termine deve essere ricondurre Aris RSA e Aiop RSA in un unico contratto che superi le storture dei contratti non firmati dalla nostra organizzazione sindacale, tracciando la strada per arrivare, nel medio periodo, ad un unico contratto del settore sanità”

  Sono lavoratrici e lavoratori della sanità tra i più colpiti nella fase di emergenza, in strutture spesso “focolaio” di contagi dove ancora alta è l’attenzione alla sicurezza di ospiti e lavoratori. 

L’emergenza ha portato alla luce quanto squilibrato sia il sistema di governo di quella parte di servizio sanitario territoriale legato alle lungodegenze e alla riabilitazione. E’ lo spazio più “vuoto” di gestione pubblica e regolazione su cui il privato si è inserito, acquisendo forza nel braccio di ferro con le istituzioni, dalle regole sul sistema di accreditamento e controllo ai contratti applicati:  

 

“La sottovalutazione generale del sistema territoriale, negli anni del Commissariamento, basato sul concetto di “minor complessità” rispetto all’assistenza Ospedaliera, l’arretramento del pubblico a favore delle strutture private, la mancanza e la non uniformità nei controlli, gli organici ridotti e l’organizzazione del lavoro impostata sulla necessità di ridurre i costi di gestione, nel nome del profitto d’impresa,  hanno impoverito le tutele verso i  lavoratori e verso gli ospiti, creando un fertile terreno su cui la pandemia si é abbattuta e di cui i soggetti più fragili hanno pagato le conseguenze. Riteniamo fondamentale l’impegno della federazione ad agevolare il protagonismo delle lavoratrici e i lavoratori in questo difficile percorso verso il rinnovo contrattuale anche aprendo dibattiti oltre che con le istituzioni anche con il mondo dell’associazionismo e con la confederazione”. 

Qui il testo dell’Ordine del Giorno su RSA approvato dall’Assemblea Generale Fp Cgil Roma Lazio il 12 giugno 2020 : 

L’assemblea generale della FP Roma e Lazio ritiene necessario porre grande attenzione alle RSA. Da anni solleviamo criticità che investono le lavoratrici e i lavoratori delle residenze sanitarie, sia sui temi contrattuali sia sulla configurazione stessa delle strutture e sulle condizioni di lavoro. Criticità preesistenti che nel pieno dell’emergenza Covid-19 sono esponenzialmente aumentate ed hanno contribuito a rendere la gestione della pandemia ancora più complessa. 

Nel Lazio, pur non registrando un numero elevato di contagi nelle Rsa, purtroppo abbiamo avuto diversi casi emblematici. 

Le RSA del Gruppo Giomi “Madonna del Rosario” di Civitavecchia e Villa Nina a Marino, Bello Sguardo in cui i contagi tra ospiti e personale sono stati molti, come molti sono stati anche gli errori di gestione, che abbiamo fortemente attaccato e su cui ha pesantemente influito un sistema di relazioni sindacali inesistente, frutto dell’applicazione di un contratto pirata. 

Il Nomentano Hospital, utilizzato come struttura covid senza averne la capacità organizzativa e senza le dovute verifiche preventive della ASL e senza che la ASL desse un supporto tecnico, salvo poi essere commissariato per recuperare una pessima gestione che ha visto completamente sconnessa la “filiera della salute”. Fino ad arrivare al San Raffaele a Rocca di Papa su cui é stata avviata una procedura di revoca dell’accreditamento, ritenendo ci siano stati sia errori di gestione delle procedure di contenimento del contagio che un  mancato rispetto dei requisiti organizzativi. 

La sottovalutazione generale del sistema territoriale, negli anni del Commissariamento, basato sul concetto di “minor complessità” rispetto all’assistenza Ospedaliera, l’arretramento del pubblico a favore delle strutture private, la mancanza e la non uniformità nei controlli, gli organici ridotti e l’organizzazione del lavoro impostata sulla necessità di ridurre i costi di gestione, nel nome del profitto d’impresa,  hanno impoverito le tutele verso i  lavoratori e verso gli ospiti, creando un fertile terreno su cui la pandemia si é abbattuta e di cui i soggetti più fragili hanno pagato le conseguenze. 

È indispensabile intensificare l’azione della nostra federazione sul tema dei controlli e della revisione dei criteri di accreditamento, rimettendo al centro della discussione le persone che in queste realtà lavorano e che a questi servizi accedono e attivando percorsi che vedano il pubblico progressivamente reinsediarsi nella sanità territoriale, con processi che prevedano la continuità occupazionale del personale.

Dopo la firma della preintesa del contratto della sanità privata, ci avviamo il 13 luglio all’apertura del tavolo di trattativa per il contratto delle Rsa e dei Centri di riabilitazione, fermo da 8 anni. 

Il nostro impegno deve essere rivolto a garantire la tutela del salario e dei diritti , eliminando le disparità che si sono create con l’applicazione di contratti che la CGIL non ha firmato. Dobbiamo riappropriarci della piena contrattazione per dare il giusto valore agli operatori di questo settore, alla loro professionalità e al servizio che svolgono rivolto a soggetti in condizioni di fragilità.

Il nostro obbiettivo a breve termine deve essere ricondurre Aris RSA e Aiop RSA in un unico contratto che superi le storture dei contratti non firmati dalla nostra organizzazione sindacale, tracciando la strada per arrivare, nel medio periodo, ad un unico contratto del settore sanità. Tutta la CGIL deve lavorare per ridurre il numero dei contratti, evitando di sottoscrivere Contratti nazionali con campi di applicazione sovrapponibile ma con salari e diritti diversi. Così come deve essere un impegno concludere il percorso sulla rappresentatività e titolarità a sottoscrivere contratti erga omnes spazzando definitivamente via i contratti pirata sottoscritti da sindacati di comodo.

Infine, riteniamo fondamentale l’impegno della federazione ad agevolare il protagonismo delle lavoratrici e i lavoratori in questo difficile percorso verso il rinnovo contrattuale anche aprendo dibattiti oltre che con le istituzioni anche con il mondo dell’associazionismo e con la confederazione