Dopo la sigla della preintesa del nuovo contratto di sanità privata, per il cui rinnovo lavoratrici e lavoratori delle strutture private accreditate hanno lottato e si sono mobilitati per 14 anni, inizia la consultazione diretta del personale dipendente, attraverso assemblee in presenza e on line, struttura per struttura.
Così Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Roma e Lazio: “Dopo il duro percorso che ci ha portato al rinnovo del contratto, siglato con Aris e Aiop dalle segreterie nazionali Cgil Cisl Uil il 10 di giugno, i 25 mila lavoratori nel Lazio, circa 100 mila in Italia, si esprimeranno votando, come sempre accade, il consenso sul testo dell’ipotesi, prima della sua sigla definitiva. È stato raggiunto il primario e fondamentale obiettivo di riequilibrare e parificare il trattamento economico rispetto ai colleghi del pubblico”.
Il contratto, lo ricordiamo, prevede un aumento medio mensile di 154 euro (categoria D) e un una tantum di 1000 euro, oltre a innovazioni sulla disciplina di malattie, ferie, riposi e permessi retribuiti, formazione (si ricorda che fino ad oggi hanno pagato l’ingiustizia di sostenere a proprie spese gli obblighi formativi per svolgere la propria professione), orario di lavoro. In più, riconoscimento di maggiori diritti, contrasto alle aggressioni al personale sanitario, in questo caso anticipando un’innovazione contrattuale che sarà rivendicata anche per il nuovo contratto pubblico, più peso alle relazioni sindacali aziendali e alla rappresentanza.
“Il Lazio è stato in prima linea in questi anni di lotte e mobilitazioni, con il sacrificio di tantissime lavoratrici e lavoratori che hanno protestato, scioperato, manifestato per le strade, sotto le sedi istituzionali, sotto al Ministero, sotto alle parti datoriali, pronti a un nuovo sciopero, poi revocato, dopo l’ennesima rottura del tavolo negoziale a causa di una marcia indietro inammissibile da parte delle associazioni datoriali, a testo praticamente già chiuso. L’obiettivo di riequilibrare diritti e salari è stato raggiunto: una conquista del sindacato che da sempre sostiene come a parità di lavoro – indipendentemente dalla natura pubblica o privata del rapporto – corrispondano stesso salario e stessi diritti. I lavoratori sono ora chiamati ad esprimere, nelle assemblee unitarie che verranno convocate in tutti i posti di lavoro, il loro voto sull’ipotesi sottoscritta”, proseguono i Segretari generali.
“Nonostante le limitazioni ancora in essere per gli incontri in presenza, Cgil Cisl e Uil hanno come obiettivo la garanzia della più ampia partecipazione di tutti al processo democratico della consultazione. Una battaglia vinta insieme, che deve essere condivisa e riconosciuta da tutti”, concludono Cgil Cisl Uil.