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#COVID Fase rientro – Comunicato 1.3

Dopo giorni di rinvio da parte dell’Amministrazione della riunione del Comitato Anti-Covid, prima prevista per martedì 6 ottobre, poi spostata a giovedì 8 ottobre e ancora rinviata a lunedì 12 ottobre, abbiamo deciso di inviare una lettera all’Amministrazione e non partecipare ai lavori perché non condividiamo alcuna misura tra quelle prese dall’ente per garantire la sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro.

La bozza del documento, che sottintende una forma di accordo e condivisione dei contenuti, presenta grandi lacune che, a nostro avviso, potevano essere colmate con proposte concrete contenute nella corrispondenza inviata all’Ente, alle quali abbiamo fatto riferimento con la nostra presenza sia ai tavoli tecnici durante la discussione dei DVR dai RLS sia a quelli partecipati dal Comitato Anti-Covid di parte sindacale, al fine di garantire a tutte e a tutti la sicurezza nelle sedi di lavoro.

Oltre a non condividerne i contenuti, nella bozza del documento proposto abbiamo rilevato contraddizioni con i comportamenti di parte della dirigenza, che sistematicamente è contravvenuta alle regole stabilite e concordate già nella prima fase del lockdown.

Avevamo ravvisato la necessità di stabilire un Piano Generale di Rientro al fine di avere uno strumento più flessibile, che potesse reggere il passo con i cambiamenti a cui la pandemia costringe il Governo centrale a modificare orari e modalità di svolgimento delle attività ludiche, scolastiche, culturali.

Invece già da agosto, molti dirigenti, hanno disposto il rientro al 50% (del tempo o del numero di persone?)  – come recita l’art. 263 della legge 77 del 17/7/2020, che però non tiene conto delle caratteristiche degli immobili in uso all’Ente. Questo è accaduto anche nei servizi nei quali il lavoro è completamente informatizzato e quindi totalmente smartizzabile, di fatto esponendo colleghe e colleghi a rischi inutili, così come accaduto per altri servizi.

Il caos del “rientro al 50%” colleghe e colleghi lo ha vissuto sulla propria pelle con le/i dirigenti che spesso, in modo scombinato con mail o messaggi Whats-App e senza seguire la procedura lineare che determina anche responsabilità, hanno comunicato più e più volte tutto e il suo contrario.

Per evitare tutto ciò avevamo chiesto un coordinamento tra la dirigenza che potesse avere una voce unica in ogni immobile dove un corridoio o un piano, al momento, seguono regole differenti perché ogni dirigente applica le proprie: si trattava di far convergere in una unica voce le varie istanze/necessità ma, ad oggi, nessun cenno a questa modalità.

Per tutti questi motivi, nel rispetto del tanto lavoro fatto da chi ha preso parte ai tavoli sopra descritti, non siamo intenzionati ad avallare alcuna decisione che possa mettere in pericolo colleghe e colleghi o chiunque entri negli immobili dell’Ente a vario titolo.

Riserviamo la massima attenzione al rispetto delle regole di base: indossare correttamente la mascherina, sanificare spesso le mani e non creare assembramenti negli spazi comuni e negli uffici; per le riunioni, anche quando siamo in ufficio, chiediamo di farle tramite Teams.