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Cgil-Fp Cgil: “su AMA 5 anni persi: giunta Raggi getta la spugna, abbandona il rilancio e sceglie la piccola Ama”

 “La buona notizia è che AMA, per ora, è salva. La brutta notizia è che Roma ha perso 5 anni dietro alla propaganda sul porta a porta e oggi il piano industriale mette nero su bianco il fallimento. AMA non verrà rilanciata. Si fotografa la sconfitta, dopo aver promesso il grande salto”. Lo dichiarano Natale Di Cola, Cgil Roma e Lazio, e Giancarlo Cenciarelli, Fp Cgil Roma e Lazio.

“Sull’impiantistica siamo di fronte a un piano debole, che ridimensiona i progetti precedenti e che addirittura pensa a un nuovo Tmb, mentre quello attualmente in funzione, Rocca Cencia, è stato abbandonato al proprio futuro e l’altro precedentemente attivo, Salario, è andato in fiamme. Si ripropongono le stesse promesse di 4 anni fa sugli impianti di compostaggio, così come si fa sui centri di raccolta. Si promettono di nuovo opere che dovevano già essere state realizzate. Non c’è una dimensione industriale. Sull’internalizzazione degli appalti, solo chiacchiere. Non c’è un piano che guardi al futuro, non ci sono assunzioni per reggere la maggiore offerta di servizi. Di fatto – proseguono i segretari di Cgil e categoria dei servizi pubblici –  restano in campo solo i 300 nuovi ingressi portati a casa con la mobilitazione sindacale nel 2019 e per i prossimi anni non si prevede altro”.

“Se si può tirare un sospiro di sollievo rispetto all’immediato futuro, sul medio-lungo periodo lo scenario è cupo. Pesa la mancanza di idee, di coraggio, e l’incapacità di dire la verità ai cittadini. E’ una svolta a U, la negazione di tutte le linee guida passate, senza ambizioni: si abbandona il porta a porta dopo aver sperperato risorse pubbliche, senza aver prodotto una maggiore differenziata; manca un progetto vero che ripensi l’azienda pubblica; manca una prospettiva di rilancio che ripensi al soggetto pubblico su base regionale, per chiudere il ciclo. Si investono risorse pubbliche senza porsi l’obbiettivo dell’autonomia, abbandonando Roma e AMA alla loro debolezza – concludono Di Cola e Cenciarelli – lasciandole in balia degli appetiti dei privati”.