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Il 6 maggio la protesta dei lavoratori dell’Ospedale Sant’Andrea per gli straordinari obbligatori non pagati e i fondi per la produttività. Cgil Cisl Uil: “Da azienda nessun passo avanti, proclamato lo stato di agitazione. Regione Lazio intervenga o sarà

 “Dall’azienda nessun passo avanti sul pagamento degli straordinari obbligatori ingiustamente negati ai lavoratori. Proclamiamo lo stato di agitazione. E se la Regione Lazio non interverrà e non farà valere l’accordo del 30 aprile sulla valorizzazione del personale della sanità, sarà sciopero di tutto il personale del Sant’Andrea”. Così Massimiliano De Luca, Giovanni Fusco e Igino Rocchi – responsabili territoriali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma e Lazio – dopo che alla protesta organizzata oggi dai sindacati, l’azienda ospedaliera ha risposto con colpevole silenzio.

“Quello che stanno vivendo i dipendenti e professionisti del Sant’Andrea è un paradosso insopportabile: nel momento in cui hanno dato il massimo e messo a rischio la loro stessa vita, per garantire servizi, cure e assistenza a tutti i cittadini, invece di essere sostenuti e riconosciuti nel loro impegno e sacrificio, vengono privati della giusta retribuzione”, tuonano i sindacalisti.

“A carico dell’azienda c’è un preciso obbligo contrattuale, oltre che morale. Ma non solo, l’accordo firmato con la Regione il 30 aprile scorso fa puntuale riferimento alla riparametrazione dei fondi per retribuire condizioni di lavoro, incarichi, premialità e fasce”, proseguono. “Oltre ad assunzioni, progressive stabilizzazioni, potenziamento dei servizi sanitari durante e dopo l’emergenza, l’amministrazione regionale, responsabile del sistema sanitario del Lazio, si è impegnata all’integrazione dei fondi, basata sulla quantificazione dei dipendenti in servizio nelle singole aziende e in adeguamento alle disposizioni del CCNL”.

“Non accetteremo che a questi lavoratori venga sottratto un solo euro. Tanto più considerando che proprio per i maggiori carichi dovuti al Covid sono state definite premialità aggiuntive negli accordi dei mesi scorsi”, aggiungono De Luca, Fusco e Rocchi. “La direzione non ha alcuna scusante per rinviare la ridefinizione dei fondi, che ammontano a circa 1 milione di euro, al momento risorse sottratte di fatto ai lavoratori, e sbloccare i pagamenti degli straordinari già effettuati. Anch’essi resi necessari a seguito dell’emergenza pandemica e del progressivo impoverimento degli organici negli anni di commissariamento e blocco del turnover”.

“La Regione deve dare seguito agli impegni presi e intervenire in modo chiaro”, concludono i sindacalisti. “Se non avremo risposte, dopo la proclamazione dello stato di agitazione, siamo pronti a indire lo sciopero di tutto il personale del Sant’Andrea”.

 

IL VOLANTINO

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