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COVID: una diffida all’Ente a procedere ai rientri incondizionati. Alla sicurezza non si deraoga

A seguito della circolare nr 26 del 25 giugno scorso, Cgil, Cisl, Uil e la RSU hanno inviato una diffida all’Ente a procedere con un rientro forzoso e per un numero di quattro giorni per tutte e tutti.

Durante l’incontro del 22 giugno scorso, la compagine della dirigenza che si è presentata al tavolo ha ammesso che all’incontro non poteva trattare alcunché ma rappresentava soltanto l’ufficio sicurezza deputato solo ed esclusivamente a presentare il nuovo protocollo.

Noi, come d’accordo nella precedente riunione, eravamo pronti per definire il numero di persone che, in sicurezza anche in base alle squadre di emergenza a disposizione delle strutture, potessero far comprendere quanto persone potessero avere accesso agli immobili dell’Ente, in totale sicurezza.

Il documento presentato, peraltro, non conteneva alcuna notizia utile per comprendere se la proposta di rientrare in massa fosse idonea per il numero di persone da ospitare negli uffici di Viale Ribotta, dove la criticità delle finestre che non si possono aprire ha un suo peso o negli uffici di Palazzo Valentini dove anche in stanze non grandissime, saranno in presenza anche tre persone.

Abbiamo preso le distanze dal documento emanato che a nostro avviso non rispondeva alle necessità oggettive di sicurezza per il rientro e dai contenuti della riunione.

Non sono state rispettate le procedure che prevedono la discussione dei DVR con gli RLS e l’Ente è andato in deroga anche alle sue stesse disposizioni che nel secondo lockdown hanno indicato al medico competente di stilare certificati per le colleghe e i colleghi “fragili” dove il responso riporta che per la patologia accertata, il soggetto non può accedere agli uffici “fino alla fine della pandemia”.

Nonostante un contratto esistente, il gestore della buvette non assicurerà l’apertura dei punti di ristoro se non a settembre; ciò vuol dire che, specialmente a Ribotta, i distributori di acqua non saranno sufficienti per provvedere ai bisogni di tutte e tutti e i tempi per raggiungere un punto ristoro all’esterno richiede, tra andata e ritorno, almeno mezz’ora.

All’attuazione delle procedure sulla sicurezza e all’istituzione di una cabina di regia che governasse le operazioni di rientro, l’Ente ha scelto, ancora una volta, di non dialogare; ha preferito emanare una circolare amministrativa in sostituzione del rispetto dei protocolli di sicurezza anti Covid esterni e interni all’Ente e della legge 81/2008.

Il rientro deve essere sancito da un documento firmato direttamente dal dirigente responsabile (ordine di servizio, o simile) e le comunicazioni verbali e/o via chat fatte dalle/dai funzionari non hanno alcuna valenza perciò vi invitiamo a segnalare qualsiasi anomalia in questo senso.

Continueremo a tenervi aggiornati.

Qui puoi leggere e scaricare il PDF della pdfDiffida inviata all’Ente con la richiesta della sospensione della circolare 26 del 25/9/2021