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Ares 118, Fp Cgil: “bene investimento su mezzi e personale, ma per internalizzare la rete di emergenza servono 1500 lavoratori e riconoscimento delle professionalità che già operano su mezzi privati”

Circa l’annuncio di oggi dell’Assessore alla sanità regionale D’Amato, sull’internalizzazione della rete di emergenza su Roma, che porta in Ares 118 33 nuove ambulanze e 300 lavoratori, autisti e barellieri, interviene il Segretario Generale Fp Cgil Roma Lazio Giancarlo Cenciarelli, precisando che: “è giusto che si proceda con l’internalizzazione del personale e del servizio, come previsto dall’accordo sottoscritto nel 2019. Riportare all’interno del perimetro pubblico il servizio significa, come in ogni altro settore, aumentare le tutele dei lavoratori e garantire un servizio di qualità ai cittadini. Tornare a investire nella sanità pubblica è, oggi ancora piu di ieri, una priorità per rilanciare servizi essenziali per la comunità”.

“Ricordiamo – prosegue Cenciarelli – che per internalizzare tutte le postazioni della rete di emergenza regionale è necessario assumere direttamente in Ares circa 1500 lavoratori ripartiti tra autisti, infermieri e barellieri: uno dei punti chiave relativi al potenziamento complessivo del personale che è stato condiviso anche con l’accordo del 30 aprile. Per la rete di emergenza, devono essere individuati percorsi assunzionali che prevedano la possibilità di accedere alle selezioni, nella legalità, da parte di chi, in questi anni, ha garantito il servizio, operando per soggetti privati in appalto, come già stato fatto, in parte, per gli autisti ora vanno costruiti percorsi per le altre due figure professionali. Lavorare nell’emergenza richiede una formazione specifica che questo personale già ha acquisito, oggi l’impegno deve essere di non disperdere questo patrimonio”.

“Questo sindacato, com’è doveroso che sia, non ha mai accennato a vie alternative a concorsi e selezioni pubbliche necessarie per operare alle dirette dipendenze pubbliche. Al contempo, è altrettanto essenziale tutelare chi, come gli autisti, gli infermieri ed i barellieri che oggi lavorano su mezzi privati, ha garantito al Servizio Sanitario Regionale di funzionare in questi anni, lavorando per datori di lavoro privati e con retribuzioni più basse dei loro colleghi pubblici. Serve ora procedere concretamente con la programmazione e la previsione di specifici percorsi in tal senso, come è stato assicurato anche negli ultimi incontri con l’Assessorato e con la Direzione Ares 118, l’ultimo dei quali si è svolto il 21 maggio scorso.”, conclude il Segretario della Fp Cgil Roma Lazio.