Già due anni fa, all’inizio del 2019, sostenevamo la necessità di un nuovo modello organizzativo per migliorare il funzionamento del Pronto Soccorso e del DE A dello Spaziani. Molto prima dell’emergenza pandemica, la questione del sovraffollamento del Pronto Soccorso e delle criticità del DEA dell’Ospedale di Frosinone, insieme alla già allora determinante carenza di organico, a partire da medici e infermieri, era una priorità su cui come Organizzazione sindacale eravamo intervenuti.
Oltre alla denuncia quotidiana dei disservizi vissuti da cittadini e lavoratori, tra elevati accessi, stazionamenti, percorsi non distinti, eravamo intervenuti nel merito, con proposte funzionali e organizzative volte all’aumento degli organici e dei posti letto, al potenziamento strutturale e alla riqualificazione degli spazi. Già allora avevamo proposto all’allora Commissario straordinario della Asl la possibilità di riutilizzare la Palazzina “Q”: “con costi limitati – avevamo dichiarato – si otterrebbero quei locali di cui ha tanto bisogno l’Ospedale, spostando alcuni reparti ed ampliando i reparti più in sofferenza”.
Oggi, con l’opportunità delle risorse del PNRR, l’investimento sul potenziamento dell’Ospedale, come annunciato in questi giorni dalla Regione Lazio prende forma , su tre direttrici: raddoppio della rete dell’emergenza, potenziamento dei reparti di oncologia ed ematologia.
“Sono quello che il territorio attende da anni e parte di quanto annunciato corrisponde a quanto da noi proposto: potenziamento della rete d’emergenza, del DEA e dell’assistenza territoriale. Per realizzare tutto questo servirà il confronto con il Sindacato, riaprendo una discussione complessiva che tenga conto degli investimenti su personale, con assunzioni e stabilizzazioni dei precari, potenziamento delle strutture e nuova organizzazione dei servizi, come il progetto “see and treat” da noi presentato, che valorizzerebbe il ruolo e la funzione degli infermieri e migliorerebbe notevolmente il servizio del Pronto Soccorso. Abbiamo inoltre sempre sostenuto che solo dotando l’Azienda di una struttura organizzativa con processi trasparenti e selettivi sarebbe stato possibile migliorare gli standard qualitativi dei servizi offerti agli utenti. Finalmente, dando seguito ad un accordo che come FP CGIL abbiamo sottoscritto nel 2019, l’ASL sta procedendo nelle procedure per l’assegnazione di un primo blocco di incarichi di coordinamento. Questo deve essere solo l’inizio di un percorso che dovrà portare anche alla definizione degli altri incarichi.
La FP Cgil, come allora, è pronta a partecipare alla costruzione di un nuovo modello di assistenza sanitaria pubblica, con il potenziamento della rete ospedaliera e territoriale, tenendo conto del livello di qualità dei servizi erogati ai cittadini e di valorizzazione del lavoro: era chiaro già prima, ma lo sforzo messo in atto durante l’emergenza pandemica non lascia dubbi sulla fondamentale necessità di tornare a dare forza ed estensione alla sanità pubblica”.