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Servizi agili e in videochiamata – il “futuro” è in bianco e nero.

Lunedì scorso, 14 marzo, è stato firmato l’accordo sindacale sui riflessi che i nuovi servizi agili, da ultimo lo sportello in videochiamata, producono sulla qualità del lavoro e sulla professionalità.

La FP CGIL non ha firmato l’accordo proposto dall’Agenzia e qui ne spieghiamo i motivi: FPCGIL Sportello Videochiamata e Servizi Agili.pdf  

La vicenda nasce da lontano e troppi sono i problemi a cui quest’accordo non da soluzioni, per citarne alcuni pensiamo all’impatto sui carichi di lavoro in back-office, sulla sicurezza e la privacy nel lavoro, sulla tipologia e qualità delle strumentazioni, sulla vaghezza nello svolgimento del servizio e sull’inesistenza di un piano di formazione dedicata, che stenta a decollare, il tutto mentre si consolida la più grave crisi di carenza di personale che si ricordi da anni.

Sia ben’inteso, non è lo strumento in sé o la sua evoluzione l’oggetto delle nostre perplessità, ma piuttosto l’organizzazione e la programmazione dell’Amministrazione, che sin qui si sta dimostrando non pronta e disattenta alle problematiche quotidiane dei suoi dipendenti. Processi di lavoro che si sovrappongono e si dilatano su giorni, orari e canali di accesso alla prenotazione dei servizi senza argini, fasce temporali stringenti per le chiamate, impiego di maggior personale senza un diretto beneficio sulla produzione.

Infine, unici al tavolo, riteniamo che l’Agenzia dovrebbe impegnarsi con un investimento di risorse ulteriori, anche utilizzando eventuali risparmi e facendosi parte attiva presso il MEF, nell’ottica di creare condizioni davvero adeguate al milgioramento dei servizi ed al rapporto con l’utenza, senza lasciare che i “costi” organizzativi ricadano interamente su chi coordina e chi svolge il lavoro.

Buona lettura.