“STANCHI CHE DISORGANIZZAZIONE AZIENDA RICADA SU NOI. ANCORA RACCOGLIAMO IMMONDIZIA A MANO”
Lavoratori inidonei improvvisamente guariti dopo il controllo medico (circa 200 su 1.500); altri che nemmeno si sarebbero presentati alla visita per verificare la conferma o meno dell`idoneità parziale o totale. Negli ultimi giorni, complice una città che sta tornando a sporcarsi, tanti operatori di Ama sotto tornati protagonisti di un racconto che li vede (in taluni casi) “imboscati” piuttosto che “fannulloni”. Una narrazione che rifiuta Samanta Iaria, operatrice Ama che effettua la raccolta nel centro storico, che all`agenzia Dire ha sfogato il suo disappunto non solo per “l`affresco” apparso sui giornali pochi giorni fa ma anche perché avvenuto nel silenzio generale.
“Ci aspettavamo che l`azienda e il sindaco Gualtieri ci difendessero: non possono rivolgersi ai lavoratori dell`Ama solo quando ci sono le emergenze. Eravamo proprio noi lavoratori che chiedevamo la visita medica aziendale, obbligatoria per legge una volta l`anno, mentre l`azienda era indietro di 3/4 anni. E siamo stati sempre noi a volere chiedere l`ausilio dei medici sul posto di lavoro per far vedere loro in quale stato versavano i mezzi su cui lavoriamo. Molti di loro non sapevano nemmeno delle forti ripercussioni che possono produrre mezzi di vecchia data sulla schiena degli operai”. Per non parlare di ciò che avviene quando l`operatore scende dal mezzo: “In centro ancora raccogliamo i rifiuti a mano da terra, l`umido e il vetro, per poi `lanciarli` sui mezzi che sono alti. Com`è possibile che nel 2022 ancora accada questo nel 2022?”
Anche per questo certe rappresentazioni che puntano il dito verso i lavoratori Ama, per giustificare una raccolta non puntuale, fanno male a chi opera sul territorio: “Ci siamo rimasti molto male perché ci aspettavamo che l`azienda, specie in questa fase di rilancio, ci sostenesse e difendesse la dignità dei suoi lavoratori che invece è stata volutamente oltraggiata- ha continuato Samanta- Siamo stanchi che le colpe della disorganizzazione aziendale ricadano sempre sugli operai di Ama, che peraltro spesso, a causa di questi titoloni, vengono anche aggrediti”. La speranza è quella di un “celere cambio di gestione nei confronti dei lavoratori, attraverso ulteriori assunzioni per il potenziamento del servizio e nuovi mezzi aziendali, a supporto di un lavoro sempre più assistito dalla tecnologia e sempre meno manuale”.
Anche per una maggiore sicurezza sul lavoro: “Invito il sindaco e l`assessora Alfonsi alle 3 del pomeriggio a Campo de` Fiori per vedere se secondo loro è giusto che gli operai Ama lavorino dentro il mercato senza supporto dei vigili e in condizioni di tutele inadeguate per la movimentazione dei carichi. Quel mercato dovrebbe restare chiuso proprio per garantire la sicurezza sul lavoro degli operatori che lo ripuliscono e invece resta aperto al libero passeggio degli avventori, a rischio dell`incolumità loro e soprattutto dei lavoratori”.
Intanto per i cittadini Roma resta sporca, come ha fotografato l`indagine condotta dalla Cgil di Roma e Lazio insieme a Federconsumatori: “Mi ritrovo in ciò che ci dicono i cittadini ed è giusto che ci abbiano dato l`insufficienza, perché questo cambio di passo l`Ama non lo ha fatto. Stiamo cercando di migliorare il servizio che eroghiamo.Crediamo nella nuova amministrazione, ma ci ascolti di più. La dignità del lavoro passa soprattutto dal fatto che dobbiamo essere rappresentati e l`azienda deve tutelare la salute degli operai. Non ci può mandare con i titoloni dei giornali dicendo che abbiamo 1.500 persone inidonee, sulle quali però nessuno dice che si sono fatte male e da 30 anni lavorano in questa maniera.Noi siamo in prima linea per compiere questo cambio di passo, perché la transizione ecologica passa da noi. Ma abbiamo bisogno degli impianti di riciclo, e non del termovalorizzatore, per abbassare i costi del servizio e quindi anche la Tari. Possiamo fare bene perché la volontà c`è, ultimamente è emersa la notizia di 655 assunzioni di nuovi operatori Ama per la raccolta ma a fronte di 2mila pensionamenti. Questo dà l`idea di come la disorganizzazione parta dalla testa. Ama cambia in continuazione ad e dg”.