Non ci sorprende la condizione dei pronto soccorso nella Capitale e nelle province del Lazio denunciata in questi giorni sulla stampa, i ritardi negli accessi sono figli del mancato turn over: negli ultimi 20 anni si sono perse oltre 5500 unità nel comparto e sono diminuiti del 12% i medici.
Una riduzione che inevitabilmente aumenta i carichi di lavoro per il personale, diminuisce la capacità di garantire pienamente l’accesso alle cure e genera attese più lunghe. Non è un caso che in questi anni sono diminuiti anche i posti letto, nel Lazio non si raggiunge la soglia minima di tre posti letto ogni mille abitanti.
È necessario procedere subito con le stabilizzazioni per non perdere i professionisti oggi precari ed inoltre servirebbero almeno 10.000 unità, su tutti i profili, sia per recuperare quanto perso in questi anni, che per ridurre la distanza tra il servizio sanitario regionale e il territorio.