Parco dell’Appia Antica, Soprintendenza olistica di Roma e Museo Nazionale Romano senza sedi
“Da tre anni i lavoratori del Parco dell’Appia Antica, della Soprintendenza olistica di Roma e il Museo Nazionale Romano non hanno delle sedi di lavoro definite, sono dispersi e in ambienti sovraffollati. E dopo tre anni di attesa la soluzione proposta è quella di far sparire gli uffici e di spostare il personale, trattando i lavoratori come pacchi postali. Se il Ministero dei Beni Culturali non rivede la sua posizione, ci prepariamo alla mobilitazione”. Questa la posizione di Funzione Pubblica Cgil e Funzione Pubblica Cgil Roma e Lazio in merito alla vicenda degli istituti romani.
“Il Parco dell’Appia Antica, la Soprintendenza olistica di Roma e il Museo Nazionale Romano continuano a non avere delle sedi proporzionate agli organici e alle attività istituzionali – spiegano i sindacati -. Da tre anni ormai i lavoratori di questi istituti continuano ad essere dispersi in più sedi, in ambienti sovraffollati, con archivi nei corridoi, indirizzi plurimi e un infinito caos organizzativo. Da oltre due anni stiamo chiedendo al Ministero di risolvere il problema logistico dei tre istituti coinvolti, individuando delle sedi funzionali e dignitose per degli uffici pubblici tanto importanti. Lo scorso 18 febbraio abbiamo avuto un incontro dagli esiti imbarazzanti. La proposta del Ministero decretava semplicemente la sparizione degli uffici del Parco Appia dagli edifici del Mnr, un ulteriore travaso per alcuni uffici della Soprintendenza e lo spostamento coatto di parte del personale Mnr senza neanche un confronto con i lavoratori interessanti. Insomma, nessuna soluzione sensata, definitiva e soddisfacente“.
“Riteniamo assai grave la spartizione tentata nella riunione – commentano -. Pare, però, che ci sia il più completo disinteresse per il destino di questo fondamentale pezzo della storia culturale del Paese. Si spostano i lavoratori senza alcuna programmazione logistica ed organizzativa. Ogni istituto deve avere una sede propria ed adeguata alla missione istituzionale. Chiediamo il ritorno al confronto e alla ragionevolezza, oltre che la tutela di tutti i lavoratori dei tre istituti. Qualora invece si dovesse proseguire su una strada mortificante per il lavoro e per il prestigio stesso delle istituzioni, agiremo di conseguenza con iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica” concludono.