Vai al contenuto
Home » A rischio il salario accessorio del comparto in Città Metropolitana di Roma Capitale

A rischio il salario accessorio del comparto in Città Metropolitana di Roma Capitale

A due mesi di distanza dalla sottoscrizione del CCI e dalla certificazione del fondo di contrattazione del comparto, pensavamo di dover discutere come impiegare le risorse a nostra disposizione per l’anno 2020. Con sorpresa, in una delegazione trattante che doveva aprire il tavolo sull’Osservatorio del contratto, ci siamo trovati ad ascoltare teorie che prefigurano la decurtazione del fondo che fino ad oggi ha coperto l’intero fabbisogno del personale in materia di salario accessorio, che inevitabilmente metterebbe in discussione l’intero impianto contrattuale appena sottoscritto.

Durante l’incontro ci è stato inoltre comunicato che l’Ente è disposto al ristoro del taglio con risorse variabili che copriranno il fabbisogno per l’anno 2020, ma non assicureranno quello degli anni a venire perchè, come noto, le risorse variabili vengono decise dall’Ente annualmente e in base alle disponibilità di bilancio.

La conposizione del fondo avviene in base a regole contrattuali e la sua consistenza certificata ogni anno dai Revisori dei Conti dell’Ente in base al lavoro presentato del Direttore del Dipartimento I e quello del Ragionere Capo che, inoltre, riporta lo stesso ammontare in bilancio per la quadratura dei conti. Per questi motivi che sono le regole basi su cui l’Ente ha sempre operato e per mantenere gli standard dei livelli retributivi delle lavoratrici e dei lavoratori della Città Metropolitana di Roma Capitale, Cgil, Cisl, Uil e la RSU non possono accettare che venga sottratto un solo Euro dal fondo.

In un volantino a firma congiunta con le rappresentanze regionali di categoria e la RSU, abbiamo ratificato che non ci sono più margini di mediazione con l’Amministrazione e che non saranno le lavoratrici ed i lavoratori a pagare il prezzo del ritardo nella riorganizzazione dell’ Ente, mai adeguato alla legge 56/2014 che lo ha riformato e rimarremo fermi nel pretendere il rispetto degli accordi e dei contratti sottoscritti.

Rimangono aperti i temi da discutere al tavolo dell’Osservatorio:

– il superamento delle criticità prodotte dalla circolare sull’orario di lavoro che ha prodotto disparità tra i dipendenti;

– correggere gli errori prodotti da una errata programmazione della procedura del time-work;

– proporre di revocare la retroattività della suddetta circolare;

– necessità di interpretazioni autentiche per la corretta applicazione degli istituti contrattuali di nuova attivazione (indennità/ condizione di lavoro) ed avvio delle procedure di selezione per la P.E.O. resa possibile dalla firma del CCI entro il 31/12/2019;

– infine, ma non in ordine di importanza, la richiesta di definire il fondo costituito secondo le regole sopra descritte e procedere, per l’anno 2020, con il pagamento della produttività nei tempi previsti.

Continueremo a tenere il personale aggiornato sugli eventi e prossimamente sarà indetta un’assemblea per decidere sul proseguo delle attività.

Qui puoi leggere il volantino a firma congiunta: pdfComunicato a firma congiunta CGIL, CISL, UIL e RSU incontro 2 marzo 2020