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Ama, cambiano i vertici aziendali ma rimangono i silenzi. La delusione della Fp CGIL Roma e Lazio in una nota del segretario Giancarlo Cenciarelli che boccia la costruzione di un termocombustore.

«Avevamo chiesto un nuovo piano industriale per il rilancio di Ama, ma dopo sei mesi abbiamo ricevuto in cambio solo fumose informative su incarichi o revoche di responsabilità. Unica novità, inattesa ed a parere nostro inadeguata e sbagliata, la notizia da parte dell’Amministrazione Capitolina, socio unico di AMA, della realizzazione di un termocombustore». Giancarlo Cenciarelli segretario generale Fp CGIL di Roma e Lazio boccia in pieno il periodo di “rodaggio” del nuovo management aziendale elencando le contraddizioni di questi mesi.

«Dopo anni di assenza di programmazione e di investimenti sull’azienda, abbiamo confidato che il cambio di management fosse portatore di novità positive per Ama. Ma a oggi attendiamo ancora un cambio di passo, un segnale di discontinuità. Nell’unico incontro che abbiamo avuto con il nuovo Amministratore Unico – spiega Cenciarelli – abbiamo dato la nostra piena disponibilità ad affrontare la crisi dei rifiuti che travolgeva la capitale chiedendo di conoscere secondo quali linee strategiche si intendesse rilanciare l’Azienda e, di conseguenza, strutturare un ciclo dei rifiuti su Roma che fosse efficiente ed al passo con i tempi. Da subito abbiamo evidenziato che il modello attuale, ripreso da quello di “Malagrotta”, fosse inadeguato e distante anni luce dalla necessità di raggiungere standard di “raccolta differenziata” al passo con le altre realtà nazionali ed europee. Abbiamo chiesto di riprogettare la gestione del ciclo rifiuti per raggiungere davvero l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, con un investimento di 150 milioni di euro per realizzare impianti, moderni, finalizzati al riciclo, per rinnovare ed ammodernare le sedi di zona, dotarsi di mezzi ed attrezzature funzionali ed assumere le circa 1500 unità lavorative necessarie per il nuovo modello di raccolta. Ma il silenzio è calato anche sul progetto di Ama di Municipio, richiuso evidentemente in qualche cassetto. In tale contesto riteniamo scollegata dalla realtà la creazione di una ulteriore struttura denominata “Progetto Giubileo 2025 – P.N.R.R. – Nuovi impianti” che viene affidata all’ex direttore pro tempore Maurizio Pucci. Sono situazioni però che, come sindacato, ci impegnano quotidianamente nel verificare se, nei vari cambi di incarichi, siano sempre rispettate le norme e le regole, soprattutto in materia di contabilità pubblica».

Tutto da rivedere insomma per il segretario di Fp CGIL Roma e Lazio che non nasconde la delusione di chi rappresenta il mondo del lavoro e lancia un monito sulla costruzione di un termocombustore: «La scelta del termocombustore oggi è sbagliata. Significa decretare nei prossimi anni l’aumento del divario, che già oggi è enorme, tra il ciclo dei rifiuti di Roma e quello delle altre città europee. Ci aspettavamo una svolta green, con investimenti su fabbriche di materiali ed impianti di riciclo in cui recuperare materiali e, nel contempo, creare ricchezza e posti di lavoro. Ci ritroviamo con il classico modello raccolta indifferenziata, inceneritore e discarica. Riteniamo che una soluzione diversa sia possibile sia in termini di costi economici che sociali ed ambientali. Per fare questo però è necessario che AMA inizi a produrre un Piano Industriale datato 2022 e non fermo agli anni ’90, non facendosi distrarre, invece, dalle solite politiche di distribuzione di incarichi».