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AMA Plastic Free: non sarebbe più credibile?

Dai lavoratori dello stabilimento di Rocca Cencia arriva una proposta imbarazzante…

“E se AMA fosse Plastic Free?”.

Da anni sentiamo parlare di rifiuti zero, economia circolare, riduzione della produzione di rifiuti. Ad Ama è stato chiesto di mettere in atto, spesso con tempi e modi irragionevoli oltre che con mezzi e uomini insufficienti, questa rivoluzione. Ma in città si è fatto qualcosa per abbattere la produzione di rifiuti? Ad esempio su una delle frazioni con maggiore impatto ambientale, come la plastica, cosa fa Ama per ridurre i suoi stessi consumi?

L’azienda non brilla nella raccolta differenziata, e per capirlo basta frequentarla. Non esiste una vera e propria cultura del riciclo. La cosa che stupisce di più è la presenza ovunque di distributori con contenitori di plastica, l’utilizzo di posate di plastica, di bicchieri di plastica. Insomma: di plastica.

I lavoratori di Rocca Cencia hanno fatto una proposta: prevedere l’istallazione “di distributori di acqua potabile negli ambienti di lavoro dello stabilimento di Rocca Cencia. Come saprete la richiesta è già stata avanzata al tavolo aziendale dai lavoratori del Tmb, viste le condizioni climatiche in cui si opera ad esempio in reparti come l’igienizzazione, con temperature alte che richiedono costante idratazione onde evitare gli stress termici.

A tal fine riteniamo opportuno e richiediamo che il Tmb, il Vrd, l’officina, l’autorimessa, gli ambienti che ospitano gli operai di zona e gli uffici siano forniti di erogatori e che tali erogatori utilizzino materiale compostabile.

Una simile accortezza avrebbe un senso sia dal punto di vista del benessere organizzativo che da quello della tutela ambientale. Risulta infatti diffusa in azienda una scarsa cultura del riciclo e appare quantomeno inopportuno che tanto i distributori automatici quanto i servizi bar e mensa contribuiscano ad un simile consumo immotivato di plastica”.

Leggendola abbiamo ripensato a un progetto della Fp Cgil in Inps. “La campagna “Plastic Free” che ha come obiettivo – si legge nella proposta – l’applicazione della Regola delle 3R (ridurre, riusare e riciclare) adottando una serie di misure già poste in essere presso altre Pubbliche Amministrazioni. A titolo di esempio:

– L’adozione di un provvedimento che introduca progressivamente il divieto dell’uso di bicchieri, piatti, stoviglie e cannucce di plastica nei servizi di ristorazione presenti nelle varie sedi (bar, mense, tavole calde);

[…]

– Istallazione di erogatori di acqua naturale o frizzante anche refrigerata all’interno dell’Istituto;

– Sostituzione nei distributori di bevande calde dei bicchieri di plastica con quelli di carta e delle paline di plastica per girare il caffè con quelle di legno;

– Promozione di una campagna di sensibilizzazione verso il personale dipendente e le società fornitrici”.

L’Inps ha aderito installando nelle sedi di Via Ciro il Grande e Viale Ballarin degli erogatori automatici di acqua alla spina refrigerata, naturale e frizzante, da utilizzare per mezzo di borracce distribuite gratuitamente a tutti i dipendenti, con un costo di ricarica di 0,20 centesimi. In poco più di un mese, sono stati distribuiti quasi 2.000 contenitori, a testimonianza della sensibilità dimostrata da tutto il personale nei confronti dell’iniziativa.

È ovvio che una simile iniziativa in un’azienda complessa come AMA richieda del tempo, a partire dalla modifica dei capitolati di gara, ma la proposta dei lavoratori di Rocca Cencia tocca senza saperlo un nervo scoperto: come si pretende di modificare le abitudini e i consumi di una città difficile come Roma se non è per prima l’azienda dei rifiuti capitolina a promuovere un modello virtuoso?

Abbiamo scritto all’amministratore unico Stefano Zaghis, per proporgli un’AMA libera dalle plastiche. Vi terremo aggiornati.

Scarica il volantino.