No allo scontro diretto tra lavoratori esternalizzati e idonei vincitori di concorso. L’enorme carenza di organici negli ospedali e nelle Asl di Roma e del Lazio ha ricadute dirette anche su chi mette in opposizione la scelta di continuare ad affidare all’esterno i servizi e l’attuazione degli indirizzi dati dalla Regione Lazio – ultimo con la delibera del 6 febbraio con cui, attingendo alla graduatoria idonei del concorso al S. Andrea, dispone l’assegnazione di oltre mille risorse nelle diverse strutture sanitarie.
“Noi abbiamo sempre sostenuto – dichiarano Natale di Cola, Segretario Cgil di Roma e Lazio, e Giancarlo Cenciarelli, Segretario generale Fp Cgil Roma e Lazio – che chi svolge lo stesso lavoro debba avere gli stessi diritti. L’annoso ricorso agli appalti ha precarizzato il lavoro, impoverito e tolto tutele ai lavoratori, creando dumping e facendo pagare loro le inefficienze del sistema. Anni di commissariamento e blocco delle assunzioni hanno generato un elevato ricorso ad attività esterne. Ora è possibile, anche con l’uscita dal commissariamento e con indicazioni chiare anche a livello nazionale, riportare le attività all’interno delle strutture, e avviare al contempo un percorso straordinario di assunzioni, che tenga conto di chi ha tenuto in piedi i servizi sanitari regionali anche con 15 anni di servizio in cooperativa. I primi, importanti passi sono stati fatti: dopo il S. Andrea, con settemila idonei, risorse nuove e formate, pronti a entrare nel sistema sanitario dalla porta principale, si deve andare avanti con i nuovi concorsi programmati, ma non basta. È necessario uno sforzo straordinario per assumere, così come è fondamentale tornare a internalizzare servizi e attività, con un percorso condiviso e in accordo con la Regione, così come è stato fatto per il 118, riducendo il rischio di perdere professionalità ed esperienze, con elementi che tengano conto degli anni di servizio prestati anche da esterno”.
E un passo avanti in questo senso arriva proprio oggi14 febbraio, con la Sentenza 20/2020 della Corte Costituzionale: è legittimo riconoscere al personale impiegato in processi di esternalizzazione un punteggio nell’ambito delle procedure concorsuali. Una battaglia vinta e un ulteriore passo avanti sulla strada che vogliamo, per la dignità del lavoro e la qualità dei servizi pubblici!