Ieri nel carcere di Frosinone il personale di Polizia Penitenziaria ha proceduto ad una massiccia operazione di polizia giudiziaria che ha portato, tra l’altro, al rinvenimento di telefonini, componenti elettronici e sostanze stupefacenti.
Attualmente, presso il carcere di Frosinone sono presenti circa duecento detenuti a regime di alta sicurezza, cinquanta cd. precauzionali, trecento a regime comune, a cui si aggiungono i piantonamenti e le traduzioni dalla Rems di Ceccano: il tutto ricade su un numero particolarmente esiguo di agenti (circa 200) a cui viene richiesto di svolgere il proprio lavoro con grande professionalità e con particolare dedizione. Come Fp Cgil esprimiamo apprezzamento per l’operazione svolta; resta fermo, però, che la carenza di organico e lo scarso livello dei sistemi di sicurezza si ripercuotono inevitabilmente sul carico di lavoro e sulla responsabilità a cui ciascun lavoratore è chiamato a rispondere. Come Fp Cgil denunciamo per l’ennesima volta come non sia possibile far conto solo ed esclusivamente sul senso di dedizione del personale e che l’adeguamento dell’organico debba essere la prima risposta che un’amministrazione seria dovrebbe assumere.
Per questo, la Fp Cgil ha indetto insieme alla FNS Cisl, all’USPP, al Sappe e al CNPP, un sit-in di protesta presso la casa circondariale di Regina Coeli per venerdì 16 marzo alle 10:00, con l’obiettivo di richiamare alle proprie responsabilità l’amministrazione e per evidenziare come, ad oggi, il tema della sicurezza del personale non sia più rinviabile.