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Casa Circondariale di Rieti, organici insufficienti e sovraffollamento: emergenza sicurezza per gli agenti di PolPen

Proseguono le nostre visite come Fp Cgil Polizia Penitenziaria Roma e Lazio negli istituti penitenziari della Regione.

Nella visita di ieri alla casa circondariale di Rieti, accompagnati dal Direttore e dal Comandante facente funzioni, abbiamo constatato da vicino le condizioni di disagio in cui ormai si trova ad operare la Polizia Penitenziaria.

L’istituto risente anzitutto dei tagli all’organico: il personale in forza è di 133 unità (di cui 9 impiegate presso il locale nucleo traduzioni) a fronte delle 176 previste da pianta organica; insieme a ciò abbiamo riscontrato un problema di sovraffollamento: questo organico ridotto si trova a gestire 373 detenuti mentre la capienza massima regolamentare prevista per la struttura è di 256.

L’istituto, per le caratteristiche strutturali che lo contraddistinguono, è stato preso a modello per sperimentare la modalità di vigilanza dinamica dei detenuti; oggi per mancanza di risorse economiche non si è ancora completata l’installazione di automatismi elettronici che semplificherebbero l’attivitá di vigilanza delle sezioni e del perimetro dell’istituto e che sarebbero almeno in grado di compensare il deficit di sicurezza in cui si trovano ad operare gli agenti, dovuto alla carenza di personale.

Il locale nucleo traduzioni conta solo nove unità di polizia penitenziaria, e deve fronteggiare oltre che i servizi traduzioni programmati anche quelli urgenti, nonché i piantonamenti ospedalieri. Questo provoca il ricorso allo spostamento del personale dalle sezioni o dagli uffici dell’istituto, incidendo anche qui sulla sicurezza interna. Al fine di migliorare e snellire il servizio, il nucleo necessiterebbe di un incremento di mezzi che richiedono la patente B per la guida.

Per trovare una soluzione allo stato di abbandono in cui e’ lasciato il Corpo di Polizia Penitenziaria e migliorare le loro condizioni lavorative, come ormai diciamo da tempo, occorrono politiche alternative al carcere, investimenti economici sulla strutture e sulla formazione del personale ma soprattutto adeguamento delle piante organiche.

A breve avverrà l’incontro tra il nuovo Provveditore e i Sindacati: saremo in prima linea a rappresentare la situazione degli istituti e dei servizi penitenziari Laziali nonché a chiedere interventi incisivi per la salvaguardia dei lavoratori. È tempo che l’Amministrazione assuma impegni concreti sulla tutela della sicurezza e della salute della Polizia Penitenziaria.