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Centri impiego e reddito di cittadinanza, l’approfondimento

“Dal REI al RDC”: al seminario organizzato dalla Cgil di Roma e Lazio tenutosi  ieri, 2 aprile 2019, il focus sui Centri impiego della regione.

Qui le slide del corso

Alle tante attività già svolte dai Centri, per cui si richiede alta professionalità e continuo aggiornamento, in una complessiva carenza di organico e strumentazioni, si aggiunge la nuova attività legata al reddito di cittadinanza.

Cosa fanno i Centri impiego

Al patto di servizio personalizzato stabilito dal decreto 150/2015, che ha riformato le politiche attive del lavoro e dato un ruolo specifico ai centri impiego nei percorsi di reinserimento lavorativo dei disoccupati/inoccupati e nelle misure di sostegno al reddito, dalla NASPI all’assegno di ricollocazione (ora sospeso) al REI, si aggiunge la gestione dei Progetti Regionali, come, per il Lazio, il Contratto Ricollocazione Generazioni (Progetto Regionale) e il programma Garanzia Giovani.

Le criticità attuali

la qualità del servizio non è sempre in linea con i LEP, perché da tempo i Centri impiego regionali hanno gravi carenze di personale e le condizioni in cui si opera sono critiche sotto tanti aspetti: piattaforme regionali e nazionali che non si interfacciano tra loro, strumenti informatici obsoleti, infrastrutture inadeguate, mancanza di linee guida uniformi nelle varie attività e procedure.

Ne consegue grande difficoltà per gli operatori di rispondere in tempi brevi alle richieste, fatto che allontana le aziende e rende farraginosa la costruzione del quadro di offerta.

Il Reddito di cittadinanza è volto a contrastare la povertà e ridurre le disuguaglianze. Al tempo stesso, ha l’obiettivo di promuovere la crescita dell’occupazione e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso un programma di rafforzamento dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro, condiviso con le Regioni e le Province autonome. Il navigator sarà la figura centrale dell’assistenza tecnica fornita da Anpal Servizi ai centri per l’impiego. Questa figura sarà appositamente e adeguatamente selezionata e formata da Anpal Servizi per capire le competenze dell’operatore dei servizi per l’impiego e contemporaneamente per muoversi nel nuovo contesto caratterizzato dall’introduzione del Reddito di cittadinanza.

Come funziona

Entro 30 giorni dalla comunicazione di accoglimento della domanda, tutti i componenti del nucleo familiare – tranne quelli esonerati – devono rendere la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro, la cosiddetta DID. Questa può essere presentata ai centri per l’impiego, oppure presso i patronati convenzionati con l’Anpal.

L’erogazione del beneficio quindi è condizionata dalla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, da parte dei componenti maggiorenni del nucleo familiare, e all’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale, che prevede attività al servizio della comunità, di riqualificazione professionale, di completamento degli studi, nonché altri impegni individuati dai servizi competenti (CPI, Comuni, altri soggetti) finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale.

Le proposte

Per il Lazio si stima un fabbisogno di “navigator” di circa 270 unità (già oggi gli operatori di ANPAL servizi affiancano il personale, ma solo in alcuni centri). i navigator sembra siano destinati ad avere un ruolo prettamente tecnico e di supporto che poteva essere svolto dagli operatori già in forza nei CPI.

Oltre a sbloccare il quadro dei concorsi con le risorse stabilite per nuove assunzioni, e la stabilizzazione del personale precario ANPAL, la Cgil, contraria a incrementare la quota di personale precario, ritiene fondamentale investire nelle professionalità presenti nei CPI  attraverso lo sviluppo delle competenze e mediante la formazione.  

Vanno inoltre definiti modelli organizzativi e gestionali uniformi per tutti i CPI e stabilito il numero di operatori per ogni ufficio in base ai LEP, attivati processi per la gestione territoriale nei confronti delle Aziende ed Enti: non si possono sottoscrivere patti di servizio senza poter offrire possibilità occupazionali e tempi certi per la definizione delle convenzioni con tutti gli attori interessati, per consentire la gestione del (Comuni, INPS, Patronati, Associazioni Datoriali, Consulenti del Lavoro)

Oltre, ovviamente, all’adeguamento strutturale e strumentale, serve un sistema informativo unico e banche dati uniformi.