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Chiude il Cas del “Pineto United”, la squadra multietnica che sosteniamo: un’esperienza forte di integrazione sociale nel caos dell’accoglienza causato dal Dl Sicurezza. Fp Cgil: “i lavoratori vanno garantiti, e il Pineto va salvato”

È di oggi la notizia che il Cas “il Gelsomino” di Roma (zona Aurelia), la struttura che ospita anche i ragazzi della squadra di calcio Pineto United, chiuderà il primo marzo. Un altro episodio, dopo il Cara di Castelnuovo, che spazza via in un attimo anni di positive esperienze di integrazione e inclusione. La cooperativa che gestisce il centro ha comunicato la chiusura del centro. “la cooperativa Sinergy, contro cui era in atto una vertenza per i ritardi nel pagamento degli stipendi, è fallita e il bando scade a fine mese. Attiveremo tutti gli strumenti di tutela per i circa 25 lavoratori e lavoratrici coinvolti”, dichiara la Fp Cgil Roma e Lazio.

“È l’ennesimo, brutale effetto di un decreto disumano che ha disposto un taglio netto alle politiche di accoglienza e che sta producendo effetti devastanti sui territori. Come per Castelnuovo, i 162 rifugiati e richiedenti asilo saranno ricollocati e ancora non si sa dove. Con loro, anche le lavoratrici e i lavoratori della cooperativa, vengono travolti dall’incertezza, senza prospettive occupazionali. I ragazzi del Pineto, attivi nel quartiere, nelle scuole, in tanti progetti di riqualificazione ambientale, non solo sono integrati, ma sono una risorsa preziosa e riconosciuta per il territorio. La Fp Cgil di Roma e Lazio ha scelto di sostenere le loro iniziative, e sono stati con noi al nostro congresso di ottobre. Oggi siamo con loro al sit-in di protesta, alle 18 davanti al CAS. È fondamentale che tutti insieme, cittadini, istituzioni, rappresentanze, uniscano la loro forza per cambiare una legge ingiusta e grave: questa sicurezza costa cara ai cittadini, ai migranti e ai lavoratori. Italiani o stranieri, non c’è differenza, restiamo umani”.