Nei servizi cimiteriali c’è poco personale, per cui risulta difficile effettuare tutte le tumulazioni; la cura del verde pubblico non è svolta con efficacia, anche a causa di trasferimenti (trasformatisi poi in rimozioni) di lavoratori; i lavoratori del porta a porta poi, come anche di altri servizi, operano in condizioni limite di sicurezza, spesso dovendo provvedere in autonomia anche alle misure anti COVID: questa è la situazione attuale in Civitavecchia Servizi Pubblici, la Multiservizi di proprietà del Comune.
La FP Cgil ha sempre chiesto che i servizi di raccolta differenziata, della cura del verde pubblico e dei cimiteriali (così come quello AEC, e gli altri di competenza delle altre categorie) siano messi in condizione di funzionare bene mantenendo l’occupazione, ben al sicuro da rischi di privatizzazione.
Un anno fa segnalammo che il costo del lavoro interinale era eccessivo, e chiedemmo di assumere da collocamento: non fummo ascoltati. Ora ci è stato presentato un piano di risanamento (cioè di tagli), e abbiamo chiesto di conoscere prima il piano industriale (cioè anche di investimenti): ci ascolteranno?
Il confronto sulle politiche aziendali con le sigle confederali ad oggi non risulta calendarizzato. L’impressione è che il presidente Carbone non sia messo in condizioni di lavorare serenamente, che qualcuno abbia scarso rispetto dei lavoratori e dei sindacati, ma soprattutto che qualcuno voglia “uccidere” CSP, vendendola al miglior offerente… Forse qualche partito di maggioranza spinge per la privatizzazione?
In mancanza di soluzioni delle carenze sulla sicurezza sul lavoro, e di garanzie sul mantenimento dei servizi pubblici e dei livelli occupazionali, proclameremo lo stato di agitazione. Nella speranza che la politica locale guardi davvero solo al bene comune.