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Croce Rossa, stipendi non pagati. Fp Cgil: “Venerdì 21 il presidio con i lavoratori”

Si avviano al quarto mese senza stipendio i lavoratori della Croce Rossa  – Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale. A fine gennaio è stata pagata la mensilità di ottobre, dopo un anno di retribuzioni a singhiozzi.

“In un incontro con una delegazione del Comitato – scrive in una nota la Fp Cgil di Roma e Lazio – abbiamo appreso che le mancate erogazioni degli stipendi, obbligo fondamentale del datore di lavoro, sono conseguenza dei crediti non ancora riscossi da più enti. Abbiamo pertanto avviato il tentativo di conciliazione in Prefettura, con i presunti creditori, dall’ Ares 118 al San Camillo al Comitato Nazionale, ma il Prefetto non ha ancora convocato le parti”.

“È una situazione insostenibile: non solo vanno sbloccati con urgenza i pagamenti delle mensilità arretrate, ma deve essere garantita la regolarità dei pagamenti futuri. Altrimenti saremo costretti a proclamare sciopero, consapevoli che sarebbe un costo in più per gli stessi lavoratori e un disagio  per la cittadinanza”, prosegue il sindacato.

“È del 17 febbraio – continua la Fp Cgil – la delibera del San Camillo Forlanini che, preso atto della questione, liquida le fatture 2019 per la donazione sangue, per un importo che riteniamo già sufficiente a regolarizzare i pagamenti. Ci aspettiamo ora un intervento concreto da parte di Croce Rossa. Il prossimo venerdì 21 febbraio saremo in presidio sotto la sede di via Ramazzini con le lavoratrici e i lavoratori, per rendere visibile una condizione che si protrae da troppi mesi. Mesi in cui, pazientemente, i lavoratori hanno svolto il loro lavoro con dedizione, nonostante le difficoltà personali a  vivere senza risorse, spesso nemmeno sufficienti a raggiungere il posto di lavoro. Non pochi lavoratori si sono dimessi per giusta causa nel corso dell’anno scorso”.

“Nella stessa situazione sono i lavoratori del Centro Educazione Motoria, sempre di Croce Rossa, convenzionato con la Regione Lazio, che da 4 mesi, nonostante la regolarità delle rimesse regionali, sono senza stipendio. Una condizione simile vissuta dai tanti lavoratori del settore delle ambulanze private, tra stipendi a singhiozzo, personale sotto inquadrato, volontariato mascherato e condizioni di lavoro ai limiti della legalità. Il lavoro merita rispetto e dignità: nel sistema degli appalti e degli accreditamenti, sono sempre i lavoratori, anello debole della catena, a rimetterci, e di conseguenza i cittadini che fruiscono dei servizi. Venerdì saremo con i lavoratori di Croce Rossa anche per far luce su un aspetto troppo spesso sottovalutato, su cui trasparenza, regole e diritti devono essere garantiti”, conclude la nota.