Il lavoro non accetta discriminazione. Dal nostro palazzo, la casa dei lavoratori, vogliamo dare un messaggio chiaro ai cittadini, al quartiere, alle istituzioni. Lo diciamo in piazza e lo diciamo qui, in un quartiere che come il resto della città e del paese vive il crescente clima d’odio che porta a violenza, intolleranza, odio razziale. Lo contrastiamo in tutti i modi, anche simbolici, perché nulla va tralasciato. È la sintesi della nostra azione quotidiana. Alla narrazione dell’odio che costruisce nel più debole un nemico, criminalizza chi aiuta, rende giusta la difesa armata, opponiamo il racconto del nostro lavoro quotidiano, che mette in pratica davvero, per tutti e tutti i giorni, accoglienza e non discriminazione: facciamo nascere figli di donne di tutti i paesi, curiamo le ferite di un uomo senza guardare di che colore sia la sua pelle. Siamo assistenti sociali, medici e infermieri, mediatori culturali, vigili, operatori del 118. Siamo negli uffici delle Prefetture, siamo nelle cooperative del sistema Sprar e dei Centri accoglienza, siamo nei campi rom quando dobbiamo educare e scolarizzare, vigiliamo perché quando si ferma un servizio o si decide lo sgombero, in un campo, tutto si svolga nel rispetto e nella sicurezza delle vite coinvolte. Colmiamo anche le tante carenze organizzative, di risorse o pianificazione dei servizi, perché vogliamo rendere davvero accessibili a tutti quei diritti universali che il sistema pubblico può e deve garantire.
Abbiamo un solo colore, il rosso, e lo siamo dentro, perché è il colore del sangue di ogni essere umano. Esiste un’altra storia, e la raccontiamo tutti i giorni. La storia di una comunità che rispetta, accoglie, comprende, lavora e propone risposte eque e universali. Noi ne siamo parte, da sempre.
#MaiPiùRazzismi
#MaiPiùFascismi