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“L’Italia non ci sta!” Domani anche noi in piazza contro il ddl Pillon

Le manifestazioni, organizzate per sabato 10 novembre dal comitato No Pillon, nato circa un mese fa, si svolgeranno in tutta Italia, da Nord a Sud, toccando quasi 50 piazze.

Il disegno di legge, che porta il nome del senatore leghista Pillon, rischia di stravolgere il diritto di famiglia, producendo gravi danni ai minori di coppie separate e penalizzando soprattutto le donne. Nel disegno di legge ci sono: l’obbligo di doppio domicilio per i figli, la cancellazione dell’assegno di mantenimento, l’introduzione della sindrome da alienazione parentale, priva di fondamento scientifico e giuridico, che può far perdere la responsabilità genitoriale se il figlio si rifiuta di vedere l’altro genitore, la necessità che la violenza domestica sia sistematica per essere condannata.

Per Pillon, infatti, dovrebbe sparire la cifra forfettaria, stabilita automaticamente, sostituita da un assegno calcolato ad hoc sui figli da dividere esattamente a metà tra i genitori.

Inoltre,nel caso in cui la mamma fosse priva di reddito, i figli sarebbero totalmente a carico del padre che, però, pagherebbe solo le spese vive o una cifra comprovata da fattura.

Il ddl è maschilista penalizza le donne che si trovano in situazioni più deboli, ma contestualmente non guarda al principale interesse, quello del minore.

Il provvedimento infatti, stravolge il diritto di famiglia vigente in Italia, mina alla base lo sviluppo armonico di bambine e bambini figli di coppie separate, costringendoli a vivere scissi in tempi paritetici tra genitori, aggrava i costi della separazione inserendo obbligatoriamente la figura del ‘mediatore familiare’, che è a carico di chi si separa.

L’art.11 del progetto di legge prevede poi che chi non ha la possibilità di ospitare il figlio in spazi adeguati non ha il diritto di tenerlo con sé secondo tempi ‘paritetici’. Dunque, il genitore più povero rischia di perdere anche la possibilità di vedere il figlio.

Inoltre,il disegno di legge è ‘fuori tempo’ perché riconduce le“responsabilità genitoriali” alla sola famiglia eterosessuale mononucleare, fondata sul contratto matrimoniale e sui vincoli “di sangue”.

L’appuntamento è alle ore 11.00 a Piazza Madonna di Loreto (piazza Venezia).