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MIBACT, tornano gli “scontrinisti”, Fp Cgil Roma Lazio: “Serve personale qualificato, no a un uso distorto dei volontari”

 Al MIBACT si torna a parlare di lavoro volontario a rimborso. L’Istituto Centrale per il Restauro ha, infatti, emanato il bando per la selezione di un’associazione di volontariato senza scopo di lucro per supporto alle attività di accoglienza, assistenza al pubblico, ricollocazione di materiale bibliografico e raccolta di informazioni inerenti al patrimonio librario dell’Istituto. Il bando prevede un rimborso spese di massimo 500 euro al mese per un’attività di 4 ore al giorno, in palese contraddizione con il regolamento emanato un anno fa dallo stesso MIBACT, che limita i rimborsi per i volontari a 150 euro mensili. L’associazione scelta attraverso il bando è sempre la stessa, già protagonista della vicenda degli “scontrinisti” alla Biblioteca Nazionale di Roma, nel 2017, e di nuovo nel 2019, a Villa d’Este.

“Come già espresso in una nota all’amministrazione, chiediamo l’immediata sospensione di questa assegnazione – dichiara la FP CGIL di Roma e del Lazio – condannando ancora una volta la scelta di sostituire il lavoro con “finto” volontariato. All’emergenza di personale e all’ondata di pensionamenti non si può far fronte ricorrendo allo sfruttamento dei volontari, utilizzati a tutti gli effetti come lavoratori subordinati, in pieno contrasto con il Codice del terzo settore e la normativa di riferimento. Di fatto, si sostituiscono dipendenti dello Stato, con contratto, salario e diritti garantiti, con volontari senza diritti. Perché a loro si chiede di svolgere le stesse mansioni dei lavoratori del ministero”.

“Vogliamo un piano straordinario di assunzioni in tutto il pubblico impiego, che compensi le uscite e immetta nuove risorse, in ogni profilo, nel Ministero. L’ICR, di cui da più di un anno denunciamo le carenze di organico, è un’eccellenza del servizio pubblico che, per la specificità e la delicatezza della sua missione istituzionale, necessita di figure specializzate: architetti, archeologi, storici dell’arte e restauratori ma anche profili scientifici, in grave sofferenza, e personale amministrativo, tecnico e di accoglienza e vigilanza, altrettanto essenziale al funzionamento di un istituto complesso come questo”.