I lavoratori e le lavoratrici del Ministero della Giustizia incrociano le braccia il 28 giugno 2019 per lo sciopero nazionale indetto da Fp Cgil, Cisl Fp e UilPA.
Una data non casuale, come hanno ricordato le federazioni nazionali di Cgil Cisl Uil del pubblico impiego. La data entro la quale il Ministro Bonafede avrebbe dovuto portare a termine gli impegni presi con l’accordo del 2017: su progressioni giuridiche, cambi profilo e passaggi di area, e la pubblicazione di bandi per specifiche professionalità. I lavoratori, tra i meno pagati del settore ministeriale, chiedono adeguato riconoscimento economico, attraverso un sistema premiale trasparente e aggiornato. Lavorano da anni in condizioni difficili, sono sempre meno e sempre più anziani. In tutti gli uffici giudiziari centrali di Roma, le carenze vanno dal 40 al 100%, come nel caso del Tribunale superiore delle acque. E spesso i luoghi di lavoro non garantiscono adeguata sicurezza, con gravi rischi per la salute dei lavoratori.
In assenza di impegni e azioni certe da parte del Ministero, non c’è altra via che lo sciopero nazionale, con manifestazioni e presidi in tutta italia. A Roma il presidio a Largo Cairoli, angolo Via Arenula, dalle 10 alle 13.
L’articolo sullo sciopero da rassegna.it
Il comunicato sullo sciopero Cgil Cisl Uil Roma e Lazio
Il video dal presidio: Vittorio Simeone, Fp Cgil e cancelliere al Tribunale di Latina: “Da 55 mila dipendenti siamo già scesi a 30 mila, su poco più di 4 mila assunzioni previste, usciranno in 20 mila. Si sta smantellando il sistema della giustizia, non investendo sul personale amministrativo, fondamentale raccordo tra giudici e cittadini”.
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