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Policlinico Umberto I, esplode la disorganizzazione. Cgil Cisl Uil: “Gestione fallimentare, si chiami un commissario”

“Su dispositivi di protezione individuale, procedure di emergenza e riorganizzazione dei reparti è buio completo. I lavoratori sono lasciati a se stessi in una gestione dell’epidemia che sta diventando drammatica: zero sicurezza per i dipendenti, zero programmazione, zero comunicazione”. È durissima la denuncia dei segretari territoriali Francesco Frabetti, Fp Cgil Roma Eva, Giovanni Fusco, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Fabio Ferrari, Uil Fpl Roma e Lazio, e sulla direzione del Policlinico Umberto I, “una pessima gestione anche nell’emergenza”.

“Nonostante le lavoratrici e i lavoratori con senso di responsabilità e abnegazione affrontino quotidianamente turni massacranti e rischi personali, tra difficoltà infinite anche solo per raggiungere il posto di lavoro, l’organizzazione dell’ospedale è allo sbando e questo rischia di vanificare ogni sforzo per arginare l’epidemia”, tuonano i sindacalisti. “In tutto questo il direttore generale Vincenzo Panella, che da luglio 2019 ha interrotto completamente il dialogo con le parti sociali, rifiuta ogni confronto con i lavoratori, disattende gli accordi e sforna atti unilaterali in contrasto con le più elementari regole delle relazioni sindacali. Tanto è vero che riguardo alle procedure di emergenza e ai dispositivi di sicurezza come mascherine, tute, guanti, calzari e così via, chiediamo lumi da un mese, ma allo stato attuale l’unica notizia è che mancano”.

Le federazioni di categoria denunciano inoltre “la mancata comunicazione giornaliera da parte dell’azienda circa le decisioni prese dall’Unità di crisi. I dipendenti non sanno ancora quali reparti saranno accorpati o chiusi e quali rimarranno aperti, né tantomeno dove saranno ricollocati i lavoratori. O ancora se saranno rispettate le prescrizioni del medico competente. E poi non è stata data alcuna comunicazione sul numero di nuovi casi positivi al Covid-19. Un modus operandi che alimenta colpevolmente la sensazione di paura e smarrimento tra i lavoratori”.

“L’ultimo dramma si è consumato nella notte del 21 marzo, quando per colpa di una perdita di liquami dalle tubature dei bagni di un reparto dell’Eastman, si è dovuto procedere all’evacuazione in ambulanza dei pazienti positivi al coronavirus. E pensare che tutti, anche gli esperti cinesi, avevano bocciato l’opzione di utilizzare quel reparto, allestito nel 2016 e mai collaudato, vista la distanza dal DEA e i problemi con l’erogazione dell’ossigeno”.

“Concludono i segretari territoriali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Frabetti Fusco e Ferrari: “L’azienda ormai è alla deriva, i lavoratori hanno paura, non c’è più tempo, Vincenzo Panella ha fallito, il Policlinico Umberto I ha bisogno di un Commissario, la Regione Lazio deve intervenire immediatamente”.