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Progetti Utili alla Collettività, ieri l’accordo. Cgil-Fp: “Fondamentale la partecipazione di istituzioni e sindacati per attuare al meglio i progetti, aumentare l’inclusione e tutelare il lavoro”

“E’ stato siglato ieri sera l’accordo tra Cgil Cisl Uil, Regione Lazio e Anci Lazio per regolare le modalità di funzionamento dei Progetti Utili alla Collettività (PUC), che i percettori del Reddito di Cittadinanza devono espletare sulla base di programmi elaborati dai comuni. Abbiamo ritenuto doveroso definire in modo concreto il confronto e la partecipazione delle parti sociali a uno strumento importante – specialmente oggi che ci troviamo di fronte a un devastante impatto della pandemia sull’occupazione, con l’aumento della platea di cittadini al di sotto della soglia di povertà e del divario economico e sociale nella popolazione – per evitare dinamiche distorsive sia per chi ne sarà direttamente coinvolto, sia per i lavoratori degli enti locali che se ne dovranno occupare. Da qui il tavolo di confronto con Regione Lazio e Anci regionale per la regolamentazione della materia, che ha portato ieri alla sigla dell’accordo”.  Lo dicono la Cgil e la Fp Cgil di Roma e del Lazio in una nota.

“Per evitare che si arrivi a un utilizzo improprio dei percettori del Reddito di Cittadinanza da parte dei Comuni, come il loro impiego in una parte di servizi esternalizzati, che porterebbe a ricadute negative sui lavoratori in appalto – un paradosso, se si pensa che lo strumento nasce proprio per aumentare le possibilità occupazionali  – e al contempo potrebbe comportare un aumento di profitto dei soggetti gestori, a fronte di una riduzione delle attività, è fondamentale regolare il meccanismo e partecipare a ogni fase della definizione dei PUC, dalla progettazione al monitoraggio dell’attuazione dei progetti. Come in tutto il paese, l’impatto negativo del Covid-19 su occupazione e condizioni economiche dei cittadini impone la massima attenzione all’attuazione di progetti che legano sostegno economico e inclusione attiva. Il coinvolgimento delle parti sociali già a partire dalla fase di predisposizione dei progetti e il previsto tavolo di monitoraggio, partecipato da tutti i soggetti firmatari dell’accordo, consentirà di comprendere l’efficacia effettiva dello strumento rispetto alle intenzioni per cui è nato, non disperdendo risorse e opportunità, oltre che di intercettare e includere le aree di disagio, aumentate con la pandemia”, aggiungono. 

“Altro aspetto importante il previsto confronto tra le federazioni di categoria e i comuni per monitorare l’impatto sull’organizzazione del lavoro negli enti, che sappia coniugare le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori comunali impiegati nell’attuazione della misura con le specificità operative legate alla misura. Sarà compito del tavolo anche acquisire le buone pratiche e offrire un’analisi al legislatore nazionale per correggere la norma, qualora risultassero difficoltà nella sua applicazione e nella sua gestione”.

“Con questo accordo il Lazio si candida a essere un punto di riferimento in materia di gestione dei PUC, affermando un principio fondamentale: la mediazione sociale è indispensabile per avvicinare i cittadini, con i loro bisogni, alle istituzioni, che possono e devono rispondere alle criticità utilizzando strumenti efficaci, tutelando il lavoro e stimolando l’occupazione, con un impatto positivo per l’intera comunità”.

 

L’ACCORDO