I 46.000 lavoratori che andranno in pensione nel 2019 con “Quota 100” rischiano di percepire il TFS 6 anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
I dati aggiornati confermano che i pubblici sono un terzo delle circa 150 mila domande di pensionamento presentate per quota 100, un numero, anche se in rallentamento rispetto alla fase iniziale, complessivamente consistente.
Per garantire il pagamento dell’anticipo TFS il governo avrebbe dovuto emanare un decreto ministeriale per attivare la convenzione con le banche
che a tutt’oggi non esiste. Ancora una volta beffati i lavoratori pubblici che hanno dovuto fare domanda di pensionamento con un preavviso di 6 mesi per usufruire di “Quota 100”, convinti di ricevere la prima tranche di 45.000€ della quota spettante. Ribadiamo che l’anticipo finanziario non è la soluzione ai tempi di liquidazione del TFS e del TFR.
Rivendichiamo un intervento normativo che riduca i tempi di liquidazione adeguandoli a quelli del settore privato.