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Ritardi nelle attività attinenti le politiche del personale

Una politica assente e litigiosa favorisce ritardi in tutte le attività attinenti le politiche del personale. 
Venerdì 19 luglio in una nota inviata all’Amministrazione nella quale abbiamo ricordato i contenuti di quella inviata il 3 luglio – concetti che ormai ribadiamo da tre anni – sulla necessità di riorganizzare l’ente e procedere alle assunzioni secondo quanto la normativa prevede, cioè l’assunzione del 100% del personale uscito per quiescenza a vario titolo sia del comparto che della dirigenza. 
Nel proseguo abbiamo posto l’attenzione e sollecitato l’Amministrazione sulla discussione del CCDI e sulle procedure che riguardano la nomina delle nuove PO.
 
La scadenza per la discussione del CCDI.
Il CCNL all’Art. 5 comma 2, in caso di presentazione di una piattaforma da parte dell’Ente o delle OO.SS., prevede la convocazione delle parti e la discussione del documento entro 30 giorni dalla data di presentazione – il termine da rispettare in questo caso sono i primi giorni di agosto. Ad oggi nessuna convocazione è arrivata e il tempo stringe.
 
La scadenza delle PO e le nuove nomine.
Nonostante il lavoro propedeutico ad avviare le procedure per determinare i nuovi incarichi di Posizione Organizzativa sia stato realizzato nei tempi corretti da parte della delegazione trattante – il regolamento è stato definito i primi di aprile – ad oggi non c’è traccia del bando per determinare i nuovi incarichi.
Rimane la realtà. Il nuovo CCNL del 21/5/2018 ha previsto che l’intero importo speso per le PO nell’anno 2017 sia quello di riferimento per le nuove nomine (per il nostro Ente corrisponde a quello riportato nell’atto unilaterale alla fine del mese di dicembre 2017, emanato dalla Consigliera Zotta – allora delegata al personale). La normativa prevede che quell’importo venga separato dal fondo del comparto e trasferito nelle disponibilità di bilancio dell’Ente e questo, nel nostro caso, è già accaduto. Il fondo così definito, al netto del costo delle PO, doveva servire a coprire i costi del salario accessorio per il resto delle lavoratrici e lavoratori non in Posizione Organizzativa. Su quest’ultimo, purtroppo, interviene il ritardo sulle procedure per le nomine: dopo la scadenza degli incarichi di PO del 20 maggio 2019, infatti, tutti stiamo gravando sullo stesso fondo del comparto che, a parte assicurare la produttiività dei piani di lavoro, serve soprattutto per retribuire le particolari situazioni lavorative di quelle professionalità che fanno capo alle funzioni fondamentali, dove colleghe e colleghi hanno anche esponsabilità penali.

 

E siamo dispiaciuti per il disinteresse che l’animatrice (o l’animatore) della “chat delle PO” dimostra nei confronti di colleghe e colleghi per il ritardo nell’avvio della procedura per le nomine dei nuovi incarichi. Oggi silente e inattiva, senza produrre lamentele e/o rivendicazioni, a differenza di quanto accadde alla fine del 2017 quando ebbe vita fervida nel favorire l’atto unilaterale che, in mancanza di contrattazione, decurtò l’importo riservato alle così dette “PO di scopo”. Il risultato lo vissero sulla pelle coloro che presero l’incarico, i quali si videro ridurre i compensi a causa della ridistribuzione delle somme rimaste a disposizione a invarianza di numero di PO nominate.

Vi terremo aggiornati sugli effetti che la lettera di sollecito avrà rispetto le richieste che contiene.
 
La Coordinatrice della CMRoma