Vai al contenuto
Home » Roma Tre, Fp Cgil: “I servizi esternalizzati non essenziali vanno sospesi”

Roma Tre, Fp Cgil: “I servizi esternalizzati non essenziali vanno sospesi”

“Fondamentale attivare il confronto: il diritto alla salute è per tutti”

“Abbiamo richiesto quasi quotidianamente il confronto tra le rappresentanze dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende che hanno in appalto i servizi di gestione del patrimonio immobiliare di Ateneo e l’Università Roma Tre al fine della condivisione e attuazione di un piano coerente per la prevenzione e la tutela della salute dei lavoratori”, scrive la Fp Cgil di Roma e Lazio.

“Abbiamo richiesto che l’Ateneo procedesse al controllo e alla verifica dell’effettiva fornitura e distribuzione dei Dispositivi di Protezione Individuali e del rispetto delle modalità di svolgimento in sicurezza dei servizi da parte dell’azienda. Al contempo, abbiamo richiesto la sospensione dei servizi esternalizzati non essenziali e differibili, come quello dei traslochi e facchinaggio e della manutenzione del verde, anche a fronte della messa in quarantena per contatto con persona positiva al COVID-19, poi purtroppo deceduta, di un lavoratore addetto al servizio traslochi e facchinaggio. Nei giorni scorsi, insieme ai suoi colleghi di squadra privi dei prescritti D.P.I. e stipati in un unico furgone, hanno svolto il loro servizio in diverse sedi di Ateneo, venendo a contatto con i colleghi degli altri servizi e con personale universitario”, prosegue il sindacato.

“Purtroppo non siamo stati ascoltati. A fronte della pandemia COVID-19 e la drammatica crescita dei contagi in tutto il paese, con il conseguente aumento del numero di morti, si impongono scelte all’altezza della grave situazione per la tutela della salute di tutti e tutte. Chiediamo pertanto al Rettore dell’Università Roma Tre di accogliere le richieste avanzate dalla FP-CGIL Roma e Lazio e di ristabilire le corrette, e ancor più necessarie oggi, relazioni sindacali. È fondamentale un suo intervento al fine di non decurtare alla Coopservice s.c.p.a. gli importi relativi al periodo di sospensione dei servizi, vincolando l’azienda all’impiego di tali somme per l’integrazione al 100% dell’assegno del Fondo Integrativo Salariale corrisposto ai lavoratori per il periodo di sospensione dei servizi esternalizzati”, conclude la Fp Cgil.