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Sanità Lazio: via dal ticket prestazioni specialistiche la quota fissa di 10 euro per fasce vulnerabili. Oggi l’accordo Cgil Cisl Uil e Regione

Siglato oggi tra Regione Lazio, Cgil Cisl e Uil e categorie dei pensionati e di funzione pubblica l’accordo per l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal Governo per la riduzione della quota fissa di 10 euro sul ticket per prestazioni specialistiche ambulatoriali.

Saranno esenti dalla quota, in prima istanza, i cittadini con 60 anni di età e un reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro, i minori ospiti di strutture residenziali socio assistenziali, le donne vittime di violenza e figli minori a carico, accolti in strutture residenziali, i minori in affidamento familiare, i cittadini Europei non Iscritti al SSN.
Dopo che, nel 2016, è stato abrogato il ticket di 15 € sulla diagnostica, di 5 € sulla fisioterapia e 4€ per le visite specialiste e APA, da oggi le categorie
individuate, in attesa che venga ampliata la capienza del fondo e che si possa estendere la misura al resto della popolazione, saranno esonerate dal pagamento della quota fissa di 10 euro.

“Mentre è in calendario la decisione del Ministero della Salute sull’uscita definitiva dal Commissariamento, dopo che Mef e Corte dei Conti hanno certificato la stabilità delle risorse nel bilancio regionale, oggi un significativo passo avanti per restituire, concretamente, a milioni di cittadini un servizio alla salute dignitoso, universale, accessibile. Siamo di fronte a un cambio di passo: nel Lazio si torna a investire e a garantire servizi ai cittadini, partendo dalla tutela delle fasce più vulnerabili. Si inizia a restituire al servizio sanitario regionale il suo ruolo centrale, quello di garantire davvero la salute di tutti, erogando servizi accessibili e di qualità”.

 Questo il commento della Fp Cgil di Roma e del Lazio.

“Non possiamo che valutare positivamente il confronto che ha portato all’accordo di oggi. Insieme al recente intervento sulle liste d’attesa, altro aspetto su cui ancora c’è molto da fare, si sta procedendo speditamente sulla via giusta. Condividere le scelte con chi rappresenta gli interessi dei cittadini e dei lavoratori, è certamente la strada più indicata per gestire le risorse e programmare investimenti che abbiano l’unico scopo di rendere efficiente e universale il servizio pubblico alla salute”.

“Se sarà confermata l’uscita dal Commissariamento per Roma e per il Lazio si potrà ricominciare a restituire dignità al lavoro, accessibilità alle cure e sostegno all’eccellenza dei nostri presidi sanitari. In un circolo virtuoso che parta dalla disponibilità delle risorse e dalla sua efficace e attenta programmazione. Ora è fondamentale andare avanti velocemente per iniziare già da quest’anno a rinforzare gli organici delle asl e degli ospedali. Nonostante gli sforzi fatti e la buona collaborazione con l’istituzione regionale, quanto è stato programmato finora è insufficiente. Solo con un piano straordinario di assunzioni si potranno compensare le enormi perdite degli anni precedenti. Il personale sanitario è sceso del 10% in 15 anni, chi è rimasto ha un’età media elevatissima, oltre i 55 anni, per una professione usurante, e una gran parte, circa il 40%, è pronta ad andare in pensione nei prossimi mesi. Un quarto delle uscite anticipate con quota100 riguarderà il personale sanitario. Noi continueremo a lavorare e a sostenere attivamente ogni scelta che riporti equità, universalità e garantisca diritti a cittadini e lavoratori. A partire dall’eliminazione delle disparità di condizioni di lavoro e di tutele per chi opera nelle strutture private accreditate, uno dei pilastri su cui si regge il sistema sanitario regionale, dove 25 mila lavoratori aspettano da oltre 12 anni il rinnovo del contratto. Equità, universalità, diritto alla salute: questo è il senso di una vera sanità pubblica”.

Il volantino 

Scarica l’accordo

Le dichiarazioni (Agenzia Nova – Roma, 30 lug 13:49) 

Sanità: D’Amato, abolito super ticket nazionale per 400mila cittadini, siglata intesa con sindacati

L’assessore alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato e il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori hanno firmato questa mattina l’intesa con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil per l’abolizione del super ticket nazionale, ovvero della quota di 10 euro del ticket delle ricette sanitarie per la specialistica ambulatoriale, per gli over 60 anni e le categorie svantaggiate. Si tratta di una platea di oltre 400 mila soggetti interessati. “Eliminiamo una tassa nazionale iniqua – spiega l’assessore D’Amato – Un risultato straordinario raggiunto grazie alla collaborazione di tutti e che ci permette di compiere un ulteriore passo in avanti verso una sanità più giusta ed equa”. Cosa accadeva fino ad oggi: al ticket per qualsiasi tipo di prestazione di specialistica ambulatoriale si doveva aggiungere una quota fissa di 10 euro sulla ricetta, quota replicata per ogni singola ricetta (escluse esenzioni già previste).

“Dall’entrata in vigore del Decreto del Commissario ad acta – spiega Leodori – circa 400 mila cittadini non pagheranno più il super ticket. Verrà applicata l’esenzione dalla quota fissa di 10 euro del super ticket nazionale per gli over 60 con reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro (esenzione codice E01), ai minori ospitati in strutture residenziali socio assistenziali, alle donne vittime di violenza e figli minori a carico, accolti in strutture residenziali, ai minori in affidamento familiare ed ai cittadini indigenti Eni (europei non iscritti) che non sono iscritti al Servizio sanitario nazionale”. “Con questo accordo nel Lazio si torna ad investire per la salute dei cittadini. Una importante intesa – dichiarano congiuntamente i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – che può rappresentare un passo importante per rilanciare il servizio sanitario pubblico nella nostra regione. Dopo anni di commissariamento che hanno risanato i conti adesso è il momento di investire sul lavoro e sui servizi. Occupazione di qualità e servizi realmente esigibili sono i prossimi passi su cui proseguire il confronto”. La Regione Lazio nel 2016 aveva già disposto l’abrogazione della quota regionale di compartecipazione alla spesa sanitaria, abrogando il ticket di 15 euro sulla diagnostica (5 euro sulla fisioterapia e 4 euro per le visite specialiste e ambulatoriali).