“I costi dei test di laboratorio, dai tamponi a molecolari e sierologici, sono stati in poco tempo calmierati, all’inizio della pandemia, grazie all’intesa tra associazioni di categoria e Regione, categorizzando le tipologie e definendo i costi standard, proprio al fine di evitare speculazioni. È una vergogna trovarsi di fronte a casi così gravi, che speculano sulla paura e sulla salute delle persone”, così una nota la Cgil di Roma e Lazio e la Fp Cgil di Roma e Lazio.
“Anche per questo – proseguono Cgil e Fp – è fondamentale investire sul potenziamento e l’estensione del ruolo del pubblico nei servizi alla salute. Il privato, sia accreditato che non, non può squilibrare il sistema che è e deve restare pubblico. Dal controllo dei servizi, al potenziamento del personale, al coordinamento di tutte le attività delle aziende sanitarie all’estensione dei servizi territoriali e sugli ambiti dove nel tempo si è perso terreno, come socio assistenziale e lungo degenza, bisogna investire e dare gambe a un progetto di potenziamento complessivo che dia sempre più servizi ai cittadini, e sempre maggiore tutela al lavoro. E importante è anche la definizione di aspetti come questo, volti a garantire la regolarità e il libero accesso ai servizi, senza discriminazioni, anche mantenendo un fermo controllo sulle prestazioni. I servizi sanitari sono garantiti dalla costituzione e sono un diritto universale. È fondamentale potenziare e centralizzare il ruolo pubblico nei servizi alla salute sotto tutti gli aspetti, in questa regione come in tutto il paese”, concludono la Cgil e la Federazione dei servizi pubblici di Roma e Lazio.