Il clima di odio e intolleranza in questa città sta degenerando. Dalle periferie alle zone centrali, dal Tiburtino III a Torre Maura all’aggressione ai Parioli: è un crescendo di azioni rivendicate da gruppi criminali ispirati al nazifascismo, all’attacco alle minoranze, di certo sdoganati e alimentati da una parte di governo che individua negli stranieri i nemici da cacciare.
Esiste da sempre una Roma migliore, multietnica, accogliente. Che si riconosce in un ragazzo che ha l’intelligenza di saper leggere oltre, e di smascherare la debolezza di chi si fa forte attaccando il debole. Soprattutto, disinnesca la paura che rende attraente la divisione e la protesta.
Per questo saremo domani a Torre Maura alle 10, in piazzale delle Paradisee, con Arci, Anpi, Acli, Libera, Rete degli studenti e tante altre realtà “resistenti”. Vogliamo, con tutta la Cgil, compattare un fronte unico, dalle istituzioni alle associazioni alla società civile, che resiste e propone. Le politiche dell’odio e della non accoglienza non producono maggiore pace sociale né benessere, né più lavoro. Non sono i migranti, di ogni etnia, il problema. Né a Roma, né in Italia, né in ogni altro paese. Servono progetti di sviluppo e inclusione, investimenti sui servizi pubblici, sanitari, sociali, educativi, che diano risposte alla città, a partire dalle realtà più fragili, contrastando il degrado e riportando la legalità, dal centro alle periferie.
Non siamo “buonisti”, siamo umani.
La locandina della manifestazione – “Non me va bene che no” – 6 aprile 2019