Il giorno 2 luglio, si è tenuto un tavolo sindacale in modalità remoto. L’Amministratore, che al momento sta curando le relazioni sindacali, ha iniziato l’incontro informando le OO.SS. di aver presentato e condiviso con gli Assessori competenti il piano industriale dell’Azienda e, soprattutto le ipotesi di contenimento della spesa. Le indicazioni ricevute, nel rispetto dell’autonomia gestionale aziendale sarebbero state di proseguire con l’austerità, date le perduranti incertezze economiche, o in alternativa, e qualora le condizioni effettivamente lo richiedessero, di procedere con l’attivazione degli ammortizzatori sociali.
Da quanto si è appreso, il sacrificio dei dipendenti perdurerà: restano bloccati gran parte degli straordinari monetizzati ed in banca ore, così come la corresponsione dei buoni pasto ai lavoratori in agile. Il “contributo economico” dei dirigenti però è già finito ed è durato solo per i mesi di marzo e aprile. Dopo questa “suggestiva” premessa, l’Azienda ha illustrato nel dettaglio il beneficio che si sarebbe potuto trarre dal nuovo centralino utilizzato al call center, fondamentale all’avvio della modalità di lavoro da remoto per gli operatori. Il nuovo sistema è già operativo ma, per una serie di valutazioni del Responsabile, che non sono risultate chiare a chi scrive, si è ritenuto che l’attività continuerà a svolgersi in sede, almeno per tutto il periodo estivo.
È doveroso precisare che il flusso di telefonate ha toccato i 2000 contatti al giorno, per un organico ridotto di operatori supportato dai colleghi dei Tip disponibili allo spostamento volontario dai chioschi alla sede di via Benigni. Sull’aspetto della volontarietà al cambiamento di sede dei lavoratori, il Dirigente dell’area, su specifica domanda, ha confermato che non è previsto alcun obbligo da parte dei dipendenti. Il responsabile del Turismo, sollecitato anche sul tema delle riaperture dei punti informativi, ha comunicato gli avvenuti interventi di sanificazione delle strutture aeroportuali, l’improbabile immediata riapertura di quello della Stazione Termini, ed il mantenimento dell’ orario dei Fori secondo la modalità attuale.
La Cgil non ha trovato comunque soddisfacente l’informativa sul settore, perché alle poche, frammentate e tardive notizie (e comunque meno accurate di quanto già è a conoscenza dei lavoratori) si è aggiunto il tema delle criticità sulla sicurezza e salubrità delle sedi. A tale proposito, la Cgil ha posto l’attenzione sulla mancata adozione del protocollo di sicurezza condiviso con Federculture e già vigente in molte Aziende sottoscritto lo scorso 8 giugno, e di cui Zètema associata alla Federazione con il maggior numero di dipendenti in ambito culturale) ha dichiarato di ignorare l’esistenza.
Alla richiesta di chiarimento della recente comunicazione al personale in cui si faceva riferimento al rientro in sede dallo Smart working per gran parte dei lavoratori, l’Amministratore ha precisato che non era nelle intenzioni dell’Azienda sospendere tale modalità operativa. L’AU ha infatti appreso dal Sindacato che alcuni responsabili hanno dato indicazione ai dipendenti di rientrare in ufficio, salvaguardando soltanto specifiche categorie e dietro più che comprovata esigenza.
Sarà ora compito dello stesso Amministratore spiegare ulteriormente ai propri funzionari il vero senso della comunicazione n.50 del 25.06.2020. Lo stesso AU, alla specifica richiesta della Cgil, ha accettato di convocare un incontro nei prossimi giorni per la condivisione di un accordo sullo Smart working strutturale.
La Cgil ha poi stigmatizzato l’atteggiamento Aziendale che si caratterizza per informare direttamente i dipendenti di scelte organizzative ed operative ignorando completamente la rappresentanza sindacale. L’ennesima conferma è arrivata subito dopo l’incontro con la notizia data al Sindacato dai lavoratori dell’Informagiovani della riapertura al pubblico del servizio. Proprio contemporaneamente alla videoconferenza tra Azienda e OO.SS., il coordinamento del servizio informava gli operatori che dalla prossima settimana si sarebbe riaperto il centro al Mattatoio, richiedendo la presenza fisica dei lavoratori. Ma al tavolo, durante tutta la riunione, non è stata data alcuna notizia in merito. Al momento non è dato sapere se siano state effettuate le operazioni di sanificazione e se siano stati previsti i dovuti accorgimenti, perché alla tempestiva richiesta scritta di chiarimenti formulata dalla Cgil, non è stato dato ancora alcun riscontro. Allo sconfortante quadro appena descritto a cui ci si è trovati di fronte occorre riportare ulteriori altre importanti notizie:
– non è stata ancora convocata l’assemblea dei soci che consente l’approvazione del bilancio e l’erogazione del premio;
– non si è ancora minimamente affrontata la situazione dei lavoratori dei Fori rispetto alla quale si ipotizzano soluzioni surreali e ai limiti delle norme di buon senso e delle norme di legge;
– non è nelle intenzioni dell’Azienda procedere ad un piano condiviso di crescita e progressione del personale, per possibili sanzioni circa lo sforamento dei costi sul personale o per il rispetto di leggi che, pur varate almeno due anni fa, sono diventate effettive a Zètema soltanto quest’anno. C’è da chiedersi cosa penserebbe la più volte oggi evocata Corte dei Conti rispetto alle operazioni discrezionali attuate dall’Azienda lo scorso anno;
– l’Azienda ha avviato l’utilizzo delle schede di valutazione, ignorando le considerazioni delle rappresentanze sindacali che chiedevano ulteriori approfondimenti. Non è ben chiaro l’uso e l’attendibilità di tale nuovo sistema, ma certamente la Cgil ne verificherà attentamente l’applicazione.
In chiusura dell’incontro l’Azienda, con un tempismo degno di nota, ha chiesto la sottoscrizione del piano ferie. Seppur non contraria alla condivisione di un accordo (rammentando che proprio su istanza di questa Organizzazione si è arrivati al superamento dei “blocchi” nell’area museale) la Cgil ha rammentato che il termine fissato dal CCNL per la trattativa è aprile. Data l’insistenza dell’Azienda a condividere un testo a luglio, che peraltro non è stato nemmeno presentato alla riunione, la Cgil ha però ritenuto di dover fare alcune considerazioni: abbastanza spiacevole, nei giorni scorsi, è stato sentir parlare di sorteggi nei musei ancor prima del tavolo, ancora di più la sollecitazione ai lavoratori del turismo di rispettare l’invio delle richieste entro il 28 giugno.
Proprio per il Turismo, la Cgil ha ritenuto superabile il vincolo della medesima percentuale estiva di fruitori pari allo scorso anno. E questo in ragione del fatto che, salvo ignorate modifiche, le strutture aperte sono soltanto tre. Sarebbe quindi possibile aumentare nettamente il numero dei dipendenti da mandare in ferie. Resta ancora in sospeso il tema dei lavoratori fragili a cui sono state impropriamente decurtate le ferie dell’anno in corso che, nella situazione attuale, rischiano di non aver giorni per godere delle prossime vacanze. Inspiegabile l’imposizione di una chiusura aziendale, in particolare modo in una fase in cui si chiede ai lavoratori di partecipare attivamente alla ripresa delle attività. E poi l’eterna incertezza delle Biblioteche che, non sapendo ancora se e quando apriranno, restano un’incognita maggiore in tema di ri-chiusura estiva. Alla luce di tutte le precedenti obiezioni, l’Azienda, brancolando nella più completa incertezza, ha convenuto di dover inviare il testo sulle ferie alle parti, raccogliere le considerazioni di tutte le rappresentanze e riaggiornare il tavolo all’inizio della prossima settimana. Auspichiamo quindi che il prossimo incontro sia risolutivo per le tante, troppe, questioni ancora sospese. Di questo e di tutti i successivi aggiornamenti daremo puntuale informazione a tutti i lavoratori.